The seed of evil, La storia del cattivone di Vampire Knight PRIMA che diventasse tale ...ripercorriamo insieme a lui la sua infanzia e il suo rapporto con Juri e Haruka!

« Older   Newer »
  Share  
kialovejapan
icon9  CAT_IMG Posted on 24/5/2012, 18:12




The seed of evil
-A Vampire Knight Fanfiction-

jpg


L'immagine di come dovrebbe essere Rido ai fatti della storia che racconto, un adolescente..! Che figo *^*

genere: Angoscia | Thriller | Dark

rating: Giallo. Ogni tanto qualche scena un po' spinta, linguaggio a volte rude. Tutte possono leggere la fanfiction dato che racconta di fatti precedenti alla saga stessa di Vampire Knight, quindi buona lettura a tutte ;D

tipologia:Storia a capitoli

breve descrizione: Come nasce il piu' maligno nemico di Vampire Knight,...ve lo siete mai chiesto? Io si ;D Ecco la storia di Rido ab origine: partiamo da quando era un adolescente ribelle di 15 anni...Siete pronte?! Si parte! :B):

note:Fan fiction di Vampire Knight dedicata a Rido Kuran, ebbene sì, mie care lettrici, ho deciso di dargli una chance anche a questo cattivone che mi sta un po' sulle p...va be lasciamo perdere xD Per la pubblicazione non so che cadenza avrò, mi è balenata per la testa questa pazza idea e spero di non essere troppo prolissa e logorroica XD



CAPITOLO 1


MISUNDERSTOOD SOUL





Fin da piccoli il fratello maggiore doveva vegliare sul piu' piccolo.
Quella piccola peste, così lo chiamava tra sè e sè Rido.
-Attento Haruka .. Così ti farai male! No che così cadi-.
E ogni volta era sempre il piu' grande a prendersi le colpe e i rimproveri dei genitori.
-Rido tuo fratello ti vuole bene. Anche tu gliene devi volere e soprattutto lo devi proteggere soprattutto quando noi siamo via per questioni di politica e società-.
Rido aveva quindici anni mentre Haruka solo cinque.
-Si mamma, va bene ma...-
-Niente discussioni, devi capire-
-Ascolta tua madre- disse il padre. Rido lo guardò: provava un amore profondo nei suoi confronti, lo ammirava come se fosse una divinità sacra.
-D'accordo padre- disse fiero ed egli di rimando lo abbracciò, infine Rido concluse dicendo: -State attenti.-
La madre sorrise e gli diede un bacio amorevole sulla fronte, poi i due genitori si allontanarono avviandosi verso la carrozza che li avrebbe condotti al Ballo dei Vampiri.
-Rikoo!?- disse Haruka,
Mmh ci risiamo.. pensò Rido.
-Haruka, per la miseria io mi chiamo R-i-d-o-
-Riko giochiamo a nascondino?-
-No..-
-Dai ti plego..-
-Uffa, e va bene, giochiamo a nascondino- disse Rido rassegnato ormai da 5 anni a questa parte.
-Basta che poi mi prometti che non farai casino, c'è la piccola Juri che sta già dormendo..-lo ammonì.
-Si si te lo prometto Riko-.
-Mmh, bene allora io conto e tu ti nascondi-
-No!- disse Haruka -io voglio contare. Non conto mai!-
-Haruka ma tu non sai contare..-rispose piatto Rido.
-Ah già..- fece il piccolo abbassando tristemente la testolotta.
-Dai ti prometto che domani ti insegnerò a contare fino a 20.-
-Si che bello! Grazie fratellone! Ti voglio tanto bene.- e lo abbracciò alle spalle .
Rido non disse nulla, provava solo una strana sensazione, un sentimento ancora acerbo ma che col tempo sarebbe maturato.
Il seme dell'invidia.
Fissavo quella piccola peste che da 5 anni mi stava rovinando la vita, lui ha tutto quello che io avessi mai desiderato..
Affetto.

-1-2-3-4-5- Contò veloce Rido.
Comprensione.
Dolcezza.
-..6-7-8-9-10-continuò veloce.

Generosità.
-..11-12-13-14-15- sempre piu' spazientito.

Amore.
-..16-17-18-19-20..Fatto adesso ti vengo a cercare..- disse spazientito Rido.


***********FINE CAPITOLO 1 ***********



CAPITOLO 2


THE BLACK HAWK



La sua voce rimbombava nell'atrio del maniero Kuran come se fosse in una cattedrale.
Non ho intenzione di giocare a nascondino, scusami Haruka ma ho altro di meglio da fare. Così Rido abbandonò il fratellino e si ritirò nella sua stanza.
Ah finalmente un po' di pace. Ci avrebbero pensato i domestici a ritrovarlo in qualche angolo sperduto della casa. Il giovane si mise davanti alla sua scrivania, posizionata davanti ad una bellissima finestra; la superficie del tavolo in legno antico non si vedeva nemmeno da quante carte, libri e scartoffie varie era sommersa. Una busta attirò la sua attenzione:era lo zio, un lontano parente gli scriveva.
Che cosa vorrà da me? Pensò Rido. Aprì freneticamente la busta e lesse attentamente la lettera. Ad ogni parola il suo sguardo si faceva sempre piu' cupo e teso. Poi stracciò la lettera in mille pezzi.
Rintocchi alla porta: qualcuna bussava;
-Si?- disse Rido.
-Riko? Perchè non mi sei venuto a cercare? Posso entrare?-
-No! Trovati qualcun'altro da trastullare- rispose aspro e secco.
Haruka entrò lo stesso, facendo finta di non aver sentito.
-Mi capisci quando ti parlo? Ti ho detto che non puoi entrare! Stupido poppante!-
Haruka si fece triste nel sentire quelle parole dette dal suo amato fratello.
-Ma io voglio stare con te!- disse piano il cucciolo.
-Vattene moccioso-
Haruka corse via lasciando cadere il suo pupazzetto preferito: un coniglietto grigio con una tuba in testa.
-Uaaaaaaaaaah- un pianto rimbombava nel corridoio riempiendo anche il vuoto silenzio della stanza di Rido; chiuse semplicemente la porta, poi gettò nel cestino i pezzi della lettera che aveva stracciato, ma un malandrino foglietto cadde sul pavimento, sfuggendo all'attenzione di Rido. Sul pezzo di carta c'era scritto "Il testamento segreto dei Kuran" e una riga sotto recitava: "Tuo fratello Haruka è una minaccia per te." " Rido non conosceva lo zio. I suoi genitori gli avevano raccomandato di non contattarlo, non gli avevano nemmeno concesso di frequentarlo in alcun modo perchè era una persona senza scrupoli: avrebbe venduto sua madre se ne avesse tratto un cospicuo vantaggio. Il giovane, esausto emotivamente cercò di non pensarci, raccolse il pupazzo di Haruka e poi si gettò sul letto, sdraiato a pancia in su tenendo un braccio sopra il viso. Sonnecchiò per un pò di tempo in modo nervoso ed irrequieto.
Poi ancora qualcuno bussò alla porta.
-Mmmh ..Si?!- disse il giovane con la voce mezza impastata dal riposo.
-Mi scusi Principe Rido ma c'è quì davanti alla sua porta il piccolo Haruka, si è addormentato. Cosa devo fare? Lo riporto in camera sua oppure ci pensa direttamente lei?- disse Lily, la cameriera. Rido si alzò di scatto dal letto, due parole gli rintronavano nella testa "Devi proteggerlo", Rido aprì la porta e vide Lily con accanto Haruka sdraiato sul pavimento di parquet.
-Ci penso io grazie Lily, puoi andare-
-Ai suoi ordini nobile Rido- disse la cameriera in un prostrato inchino.
Rido osservò per un secondo il suo fratellino, poi lo prese in braccio e lo portò dentro camera sua; non fece in tempo ad adagiarlo sul suo letto ancora caldo, che il piccolo si era già svegliato.
-Riko? Scusa non volevo farti arrabbiare prima- e gli diede un dolce bacino sulla guancia.
Rido imbarazzato disse solo -adesso dormi Haruka, è tardi, va tutto bene, non sono piu' arrabbiato con te.-
Così il piccolo potè fare sogni felici sapendo di aver fatto pace con il fratellone.
Rido fissò il piccolo dormire; e quello dovrebbe essere una minaccia?! pensò sempre piu' scettico riguardo alla lettera di poco fa'. Balle! Così prese il pupazzetto di Haruka e glielo mise vicino. Poi si sedette alla sua scrivania e si mise a studiare sui libri che il padre gli aveva dato. Improvvisamente sentì un rumore fuori dalla sua finestra, come se qualcuno avesse tirato un sassolino contro il vetro. Era un falco nero con gli occhi di un rosso acceso, Rido lo fissò attentamente e piu' lo fissava e piu' si sentiva come svuotato (non poteva di certo immaginare che quel falco gli stesse cancellando i ricordi della lettera di poco fà) l'unica cosa che ricordava era un flash di luce rossa.
Ad una certa ora i suoi occhi si fecero pesanti, la concentrazione poco presente, il silenzio che regnava nel castello lo stava facendo cadere nel mondo dei sogni, il respiro pesante del fratellino lo attirava come una calamità è attirata dal suo rispettivo magnete. Così Rido si addormentò sulla sua scrivania con la testa appoggiata sul libro aperto, su cui fino a poco fa' studiava. Il libro era diventato il suo cuscino mentre la sedia il suo letto.
Molto piu' tardi, Rido sentì dei passi nella sua stanza. Sto sognando? Ma sì! pensò e si rimise a dormire.
Ma sub-consciamente poteva sentire delle voci dire:
-Ma guardali caro! Che bravi ometti di casa! Haruka avrà fatto impazzire Rido per farlo crollare sulla sua scrivania.-
-Eh già- disse un'altra voce piu' profonda.
-Su, riportiamo Haruka nella sua stanza.-
Rintocchi di passi quando all'improvviso:
-e questo? Che cos'è?! Rido svegliati.-
-Mmh?!?!- mugolò il ragazzo.
-Cos'è questo pezzo di carta?-
Rido riaprì gli occhi, ma la vista era ancora appannata dal sonno scomodo, piano piano si svegliò e capì di cosa il padre stesse parlando:
-Dimmi chi ti ha scritto questa lettera. E' un ordine Rido-
Rido era sbiancato in viso, non aveva mai visto il padre arrabbiarsi così tanto, il volto paterno che gli era sempre apparso gentile e buono ora aveva dei tratti brutali quasi mostruosi, il ragazzo non sapeva cosa dire: da un lato avrebbe voluto confessare tutto per concludere in fretta quella spiacevole situazione, effettivamente Rido non ne sapeva niente di quel misterioso pezzo di carta, d'altro canto, però, voleva tenersi quel segreto tutto per sè (se mai l'avesse saputo).
-Non lo so come ci è finita quì quella lettera. Non so niente, padre devi credermi- supplicò Rido.
-Stai mentendo, te lo dico per l'ultima volta: dimmi la verità-.
Quello era l'ultimatum del padre. Rido era in preda al panico, decisi di dirgli la verità:
-Io non so che cosa sia- supplicò mettendosi in ginocchio davanti al padre.
-Va bene ho capito, rimani con i tuoi segreti, ma sappi che se non saprai mettere l'orgoglio da parte figliolo, finirai su una cattiva strada- e concluse con:
-domani ti può scordare la tua gara di cavalli.-
-Ma padre...!-
-Così ho deciso, come tu hai deciso da che parte della bilancia stare.- Poi egli si congedò sbattendo la porta della camera.
Rido rimase immobile, in ginocchio a terra, non poteva crederci! La cosa che piu' amava al mondo: correre con il suo cavallo e il padre gliel'aveva appena proibito per una colpa che lui non aveva nemmeno commesso.
Questa cosa lo faceva infuriare di rabbia. Lacrime calde gli rigavano il volto, erano piene di risentimento e rabbia verso la famiglia.
-Perchè? Perchè nessuno mi capisce?- gridò Rido scagliando i pugni a terra sul pavimento in parquet, poté sentire il sangue colargli dalle mani dopo il cruento impatto, a quel punto si calmò e si leccò le ferite come un cucciolo.
Poi entrò la madre con in braccio la piccola Juri e disse:
-Rido calmati o sveglierai tua sorella! Su dagli la buonanotte, da bravo. Calmati e domani ci pensiamo insieme come raffreddare i bollenti spiriti di tuo padre.-
-Juri...-disse piano Rido; la piccola bimba era ancora in fasce, aveva pochi capelli in testa ma si notavano i folti riccioli biondi, gli occhietti chiusi e il ciuccio in bocca che faceva su e giù. Che visione angelica. In un attimo la furia di Rido si era placata; la sua piccola sorellina era la sua gioia piu' immensa; lei era come un raggio di sole dopo una violenta tempesta.
-Buonanotte mia piccola Juri- disse Rido e le diede un delicato bacio sulla fronte.
-Buonanotte caro- disse infine la madre.
Appena scomparve la visione di Juri e della madre, Rido si sentì di nuovo male: si sentiva logorato dentro, qualcosa o qualcuno lo stava consumando; improvvisamente pensò Haruka, maledetto! Perchè sei dovuto nascere?
Si gettò sul letto, tirò su un braccio in modo da nascondere il viso, così se qualcuno fosse entrato non avrebbe notato il suo viso lucido e bagnato.
Infine Rido si addormentò tra una goccia salata del suo viso e un singhiozzo carico di dolore.


***********FINE CAPITOLO 2***********



Licenza Creative Commons
The seed of evil by kialovejapan is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.


Edited by KiaLoveJapan ® - 9/12/2013, 20:28
 
Top
CAT_IMG Posted on 25/5/2012, 20:52
Avatar

I love you... but you are not mine
.....

Group:
Vampire Hunters
Posts:
1,848
Location:
Sweet dreams

Status:


bello kia 6 mitica...cm sempre mi superi in tutto :*yuppiii*:
 
Top
kialovejapan
CAT_IMG Posted on 25/5/2012, 20:56




Grazie Gaia!!! :D
Sono contenta che lo apprezzi!!! ^^ Continua a seguire ci saranno interessanti sviluppi e rivelazioni che la Hino-sama non ha ancora spiegato!!! Tipo gli occhi di Rido...uno rosso e uno blu..!! ^^
Stay tuned!! :lol:
Ciau!
 
Top
kialovejapan
CAT_IMG Posted on 26/5/2012, 15:49




****CAPITOLO 3****



SI



Il giorno dopo Rido si svegliò con molta fatica, aveva riposato davvero male, si stropicciò gli occhi gonfi a causa del pianto doloroso della notte scorsa. Sperava con tutto il cuore che suo padre avesse ritirato quella crudele punizione, che avesse compreso che lui era innocente. Dopo essersi vestito e lavato la faccia con abbondante acqua ghiacciata con la speranza di sgonfiare i suoi occhi, Rido si apprestò ad avviarsi verso il salotto dove suo padre come ogni mattina lo attendeva puntuale; il lungo corridoio che conduceva alla sala maestra era tappezzata di arazzi e antichi affreschi della nobile e antichissima casata dei Kuran, sembrava che tutte quelle bellissime opere d'arte accompagnassero il giovane bambino in un viaggio nel tempo. Ad un tratto, Rido si fermò davanti a un vecchio quadro, risaliva all'epoca della monarchia di due generazioni fà, al centro era raffigurato suo bisnonno Kudo, ma non era lui ad averlo attirato: notò che accanto a lui c'era il famoso zio 'proibito', un dettaglio,poi, catturò ancor di piu' la sua attenzione: c'era un falco nero appoggiato sulla spalla dello zio. Un lampo di luce viola attraversò la mente di Rido, si sentiva la testa scoppiare, cinse la testa con entrambe le mani,poi sentì una mano dolce accarezzargli il viso. "Rido ti senti bene?!" era la madre,anche lei era solita alzarsi presto la mattina, portava in braccio la piccola Juri di soli 9 mesi, "Si sto bene, ho solo un po' di mal di testa" rispose Rido, "Ok, su andiamo, tuo padre ci aspetta!" disse lei, così insieme scesero la possente scalinata di marmo ed infine giunsero nel salone principale. Il padre era seduto su una poltrona color bordeaux in pelle di finissima qualità, "Buongiorno" disse, "Buongiorno caro!" disse la moglie, "Buongiorno padre" aggiunse Rido e fece un profondo inchino (anche se era il figlio del Re dei Vampiri gli doveva comunque portare rispetto), Haruka non si era ancora alzato, i genitori gli permettevano di dormire fino a tardi.
Io questo privilegio non l'ho mai avuto, pensò Rido e strinse con forza i pugni tanto da fargli sanguinare i palmi delle mani, il padre notò la tensione del figlio "Qualcosa non va, figliolo?!" chiese, "No...emh ho solo un po' di fame" mentì Rido; intanto la madre si era accoccolata sulla sedia a dondolo vicino al tepore del camino, era pieno inverno, e come al solito nevicava molto, la madre si mise a fare delle facciotte buffe a Juri, con la speranza di sentirla e vederla ridere. "Tesoro, la bimba è ancora troppo piccola anche solo per ridere!!" disse il Re, "Oh lasciami questa piccola gioia". Poi calò un silenzio tombale nel salotto, Rido si sistemò sul divano.
TIC ...TAC... TIC ..TAC...
L'orologio a pendolo era molto piu' eloquente dei tre presenti nel salotto, Rido avrebbe voluto dire qualcosa ma si sentiva ancora a disagio per l'accaduto di ieri sera, così guardò la madre in segno di aiuto, la madre notò l'S.O.S del figlio e così iniziò a parlare: "Caro, non ti sembra un po' eccessiva la punizione per Rido?!", il padre che stava leggendo il giornale per restare aggiornato sulle dispute nel mondo dei vampiri rispose secco "Non adesso, sto leggendo il giornale". "Un giornale è piu' importante di tuo figlio?!" rispose la moglie, a quella frase il Re si dovette arrendere: appoggiò il giornale, fissò la moglie e poi Rido, "Non intendo ritornare sui miei passi ho preso la mia decisione! Non si discute! Io sono il Re".
Rido guardò supplichevole la madre, ma questa non poteva fare nulla contro il volere del Re! Rido però non si diede per vinto: "Padre, io ti ho detto la verità! Non ne so nulla di quel pezzo di carta o di quella stramaledettisima lettera!! Io voglio solo correre a cavallo..!" disse tutto d'un fiato. Il padre osservò con attenzione Rido, ammirava il coraggio che aveva avuto nel contrastare la sua decisione, sarebbe diventato un degno successore se non fosse per il suo caratteraccio e ostilità nei confronti del piccolo Haruka, stava quasi per rispondere quando si sentì: "Papiiiiiiii!!!!!!" era la voce di Haruka, si era svegliato, stava correndo in braccio al padre vestito ancora con il pigiama, la tata dietro lo inseguiva cercando di vestirlo decentemente, "Lasci stare! Lo cambierà dopo!" disse la madre alla tata, "Oh buongiorno Haruka!!" disse il padre che aveva preso in braccio il figliol prodigo, "'Giorno papà!!" disse Haruka e diede un bacino sulla guancia del padre, poi scese dalle gambe del padre e andò a salutare la madre "'Giorno mamma!!" disse, "Buongiorno Haruka!" disse la madre, "'Giorno Juri!" disse infine Haruka, quando Rido vide che Haruka stava accarezzando la piccola testolotta di Juri, egli si alzò di scatto dal divano e mandò in frantumi la credenza di cristallo nel salotto poco distante da lui, "Rido?!?!? Controllati!! Ma che ti prende?!?!?!" disse il padre, "Oh no la mia collezione di cristalli!!" disse sconsolata la madre, "M-mi dispiace...Chiedo scusa a tutti..." disse Rido, e se ne andò via dalla stanza: corse piu' veloce che potè, non voleva rinchiudersi di nuovo in camera sua, ne aveva abbastanza di libri e di studio, così aprì il portone e uscì di casa. Stava nevicando, il paesaggio che gli si mostrava davanti era uno spettacolo agghiacciante e magico allo stesso tempo: sembrava tutto immobile, ovattato, silenzioso, ghiacciato, sì.. ghiacciato come il suo cuore, Rido andò vicino alla finestra del salotto, poteva vedere l'allegra famigliola divertirsi e scherzare con Haruka e Juri, state così bene senza di me, eh?! Vi odio tutti!! pensò con tutto il rancore che aveva in corpo il giovane, ancora una volta non seppe controllare la sua rabbia che spaccò i vetri della finestra CRASHH! Tutti e tre si girarono verso di lui, Juri iniziò a piangere spaventata dal rumore improvviso, la madre si alzò dalla sedia e uscì dalla stanza, "Rido..?!" era la voce della madre che lo chiamava, aveva un tono preoccupato, "Cosa ti succede piccolo mio?!" disse teneramente, "Niente" rispose secco lui, la madre si inginocchiò davanti al figlio per abbracciarlo, Rido rimase immobile, "Devi comprendere tuo padre, sai, è da ieri sera che è molto preoccupato, quella lettera lo ha mandato su tutte le furie, anche io sono un po' preoccupata, ma ho fiducia in te, Rido!", il piccolo sentì la rabbia farsi piu' calma, "Devi comprendere che sei il primogenito dei Kuran,tuo padre si aspetta grandi cose da te e il cammino che ti attende sarà irto di spine, ma in fondo al mio cuore sono sicura che ce la farai, se solo riuscissi a comprendere e tollerare un po' di piu' anche il piccolo Haruka...", Rido sentì il sangue bollirgli, non poteva neanche piu' sopportare quel nome, da quando era nato lui era diventato la ruota di scorta, l'eterno secondo, il padre che prima aveva occhi solo per lui, adesso aveva occhi solo per quel piccolo moccioso, "Non lo sopporto" disse Rido alla madre, questa si staccò dall'abbraccio e gli disse, "Credo che tu sia un po' sotto scorta di sangue, vieni che ti do un po' del mio", "No madre non c'è n'è bisogno, il tuo sangue lo devi offrire solo a Juri! Per la sua crescita!!", la madre gli sorrise e gli toccò dolcemente la guancia, "Perchè non puoi essere così premuroso anche con Haruka?!" Rido abbassò lo sguardo, poi la madre scostò i suoi lunghi capelli neri da un lato per scoprire il collo magro e bianco, alla sola vista Rido sentì un impulso irrefrenabile, sentiva la sua gola farsi sempre piu' secca, vedeva le vene della madre come una visione angelica, senza esitazione prese con forza il viso della madre e affondò i suoi canini nel suo morbido e profumato collo, succhiò avidamente il suo sangue, com'era buono, pensò, un giorno assaggerò il tuo, Juri! La neve si macchiò di rosso, gocce di sangue caldo scioglievano la neve, poi la madre tentò di staccare Rido da sè, "Adesso basta Rido..", ma lui non si staccò, ne voleva ancora e ancora, era come una droga per lui, era da mesi che non beveva il sangue della madre, aveva dovuto accontentarsi della scarsa qualità del sangue delle cameriere, adesso che ne aveva l'occasione aveva intenzione di sfruttarla fino in fondo, "Basta Rido!" gridò la madre, niente..il giovane era accecato dalla fame, così la madre dovette fare uso dei suoi poteri da vampira purosangue: il suo potere era quello di creare e manipolare il vento, così creò un vortice di vento gelido che scagliò via Rido, e finalmente riuscì a liberarsi dalla sua presa, poi un pianto di neonato iniziò a canzonare dalla finestra rotta del salotto, "Ecco bravo, hai fatto agitare la piccola Juri, sentendo l'odore del mio sangue..! Ti avevo detto di fermarti prima..!!" Rido rimase in silenzio, aveva ancora la bocca sporca di sangue, l'unica cosa che fece fu leccarsi avidamente l'ultima traccia residua di quella succulenta bontà rimasta ancora sulla sua bocca, "Se non cambi atteggiamento e soprattutto se non riuscirai a controllare i tuoi impulsi, Rido, finirai su una cattiva strada!" disse la madre e se andò via.
Rido era la seconda volta che si sentiva dire quelle parole, "Ne ho abbastanza, ho fatto quello che mi andava, e non me ne pento!" disse. "Bravo Rido!!" disse una voce, il giovane si girò di scatto spaventato, non c'era nessuno, "Chi va la?!" disse sospettoso, "Sono quì non mi vedi?!" disse ancora la voce, Rido stavolta individuò la posizione da cui proveniva quella misteriosa voce: era un falco nero, con gli occhi rosso cardinale, che stava appollaiato sulla quercia spoglia vicina a casa, "Chi sei?!" disse Rido (sapeva che era una trasfigurazione di un qualche nobile vampiro, era una pratica comune), "Come non ti ricordi di me?!" disse il falco, poi subito volò via in direzione opposta del maniero dei Kuran, piano piano si poteva distinguere nella foschia mattutina una sagoma di un uomo avvicinarsi sempre di piu' "Ciao Rido, sono il tuo caro zio!", Rido sbarrò gli occhi.. era spaventato..non sapeva cosa fare, pensa Rido pensa, si diceva, ma certo devo avvertire subito mio padre, fece per muoversi ma non ci riuscì, "Cosa diavolo?!" disse Rido, "Tsu-tsu-tsu, no-no-no Rido! Non fare il cattivello, è così che dai il benvenuto al tuo caro zietto che non vedi da anni?!" disse lo zio, "Lasciami andare, traditore!!" sbraitò Rido e gli sputò in faccia, lo zio si pulì con il guanto di pelle nero che indossava alla mano e disse "Sei veramente un ragazzino ribelle, vero?!" E se ti dicessi che posso aiutarti?!" disse l'uomo, "Io non ho bisogno di nessun aiuto!" rispose secco Rido, "Ascoltami attentamente..." lo zio si avvicinò all'orecchio di Rido e gli sussurrò "Io posso aiutarti a sbarazzarti per sempre di tuo fratello Haruka!!", al suono di quelle parole Rido sbarrò gli occhi, si sentiva strano, come diviso in due: una parte buona voleva scappare da quel traditore, (lo zio aveva tradito il suo bisnonno, cercando di salire al potere con un colpo di stato, ma fortunatamente il suo bisnonno era furbo e aveva messo in conto tutto, dopo l'accaduto lo zio fu bandito dal regno), e una parte cattiva, voleva ascoltare e magari aiutare quell'uomo senza scrupoli, "Che ne dici Rido?! Facciamo il nostro piccolo accordo segreto?!" disse lo zio, girando leggermente il viso verso il giovane ancora immobile, sia per l'incantesimo dello zio sia per la proposta immorale che gli stava offrendo, infine Rido rispose senza patos con "Si".
[/COLOR]

***********FINE CAPITOLO 3***********





CAPITOLO 4



TEMPTATION



"Amore mio!! Rido caro! Vieni quì!" disse la madre, Rido era stupito di sentirsi chiamare così da sua mamma, "Fatti abbracciare" e lo strinse in un caloroso abbraccio, poi arrivò il padre "Rido! Figlio mio!! Sei la mia gioia piu' grande!! E sono fiero di te!" disse, e gli diede un'affettuosa pacca sulle spalle, "M-ma padre.." abbozzò Rido, "Si?!" disse il padre, "Dov'è Haruka?!" il padre lo guardò stupito, "Chi è Haruka?!" domandò al figlio, Rido non poteva credere alle sue orecchie..."Vieni! Juri ti sta aspettando! Siete nati per proseguire il casato dei Kuran, da grandi vi sposerete..!" disse la madre, "Mio dolce fratello Rido!" disse Juri, la mano tese verso di lui in modo da prenderlo per mano, aveva poco meno di 8 anni, ma com'è possibile? Era uno splendore, assomigliava alla madre tranne per i capelli: erano di un castano intenso, e molto piu' mossi di quelli della madre lunghi lisci e mori, sposare Juri? pensò Rido, quale sogno piu' lieto e dolce poteva mai essere?! Sogno o son desto?! Poi ad un tratto sentì una mano scuoterlo piano "Signorino Rido?! Signorino Rido!?" Rido aprì gli occhi, si alzò di scatto dal letto e gridò "Juri!!!". "Signorino?!?!"disse una voce femminile, Rido si girò: era la cameriera che gli portava il cambio dei vestiti ed era venuto a svegliarlo, "Ah mi scusi!", la cameriera uscì un po' imbarazzata dell'accaduto ma non disse nulla, Rido si toccò la fronte, era madida di sudore, "Juri" disse piano, voleva vederla, aveva BISOGNO di vederla, era stato tutto un sogno?! Sembrava tutto così reale!! Rido si alzò dal letto, se ne fregò di cambiarsi di abito, aprì la porta della sua camera e si diresse verso la cameretta di Juri, bussò TOC TOC "Avanti" disse una voce femminile, Rido entrò e vide la tata che vegliava sulla piccola "Può andare, grazie, vorrei stare un po' da solo con mia sorella" disse Rido, la tata si inchinò al piccolo Lord e se ne andò via chiudendo la porta, Rido si avvicinò lentamente alla culla di Juri, era una bella culla intagliata in legno dai migliori artigiani della zona, aveva dei motivi floreali intorno al corrimano, ed era tutta laccata di bianco, come la neve, Rido si sporse sulla culla e vide la sorellina dormire beata: aveva il pollice in bocca, preferiva il pollice al ciuccio, che dolce, pensò Rido, era un piccolo fagottino rosa, la tutina era profumata di lavanda,mentre la copertina gialla di lana era leggermente fuori posto, così Rido si apprestò a coprirla, "Dormi mia dolce Juri!" disse Rido e si sporse in avanti per darle un bacino sulla piccina fronte, dopo il bacio aprì gli occhi, era così vicino alla piccola, ad un tratto il giovane sentì una sete improvvisa, Rido si scostò da Juri, "NO!" gridò, e si prese la gola con le mani, con la speranza di frenare i suoi impulsi da vampiro, "Juri" disse piano Rido, "Ti voglio!" disse piano, "Voglio succhiare il tuo dolce sangue fino a prosciugare la tua vita!" disse piano Rido gli occhi erano diventati tutti e due di un rosso fuoco, si avvicinò, guardò intensamente Juri, poi si sporse dalla culla...sempre piu' vicino...il cuore gli batteva a mille...sempre piu' vicino...odore di lavanda...sempre piu' vicino...odore di legno...sempre piu' vicino...il collo piccino e candido, Rido aprì vorace la bocca mostrando le sue zanne e..."NOOOOH!!!" Rido sentì solo un gran colpo alla testa,seguito da un dolore atroce, cadde a terra,ma non perse i sensi, i genitori erano intervenuti, avevano sentito dire dalle cameriere lo strano comportamento di Rido, "Come osi?!" inveì il padre, e gli diede uno schiaffo che gli fece sanguinare il labbro, "Maestà la prego!!" supplicò la moglie, "Come fai a difenderlo ancora dopo quello che stava tentando di fare alla nostra piccola Juri?!?!" il padre era rosso in viso e negli occhi come non lo aveva mai visto, o forse si? In questi giorni riusciva a mandarlo in bestia con una velocità e facilità impressionanti! 'Tutto quello che vuoi sarà tuo...' queste parole gli rimbombavano nella mente, lo zio gli dava forza, se ne fregava se era stato cattivo o un traditore, finora è stato l'unico ad averlo compreso completamente, al diavolo tutti pensò Rido, io mi prenderò quello che voglio! A questo pensava Rido mentre il padre si scagliava contro di lui. "Mi ascolti quando ti parlo?!" disse infine il padre, Rido fissò il padre, un occhio blu e un occhio rosso "Si Maestà.." si leccò la ferita al labbro e fece un ghigno di sfida che lo avrebbe caratterizzato da lì in avanti..

************FINE CAPITOLO 4************



Licenza Creative Commons
The seed of evil by kialovejapan is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.



Edited by KiaLoveJapan ® - 9/12/2013, 19:28
 
Top
Female Vampire
CAT_IMG Posted on 26/5/2012, 18:03




uh bella la ff! mo voglio proprio vedere che fa rido al padre!
dopo averla letta direi che lo zietto rido mi sta quasi simpatico! xD
 
Top
kialovejapan
CAT_IMG Posted on 28/5/2012, 19:44




CITAZIONE (Female Vampire @ 26/5/2012, 19:03) 
uh bella la ff! mo voglio proprio vedere che fa rido al padre!
dopo averla letta direi che lo zietto rido mi sta quasi simpatico! xD

Mi fa piacere che ti abbia colpito!!! :o: ^_^ :lol: :wub:
Eh eh aspettati delle scottanti sorprese!!! :shifty:
Non tendo a risparmiarmi solitamente mentre scrivo!!!!!
Ah ah ah :*hihi*:
 
Top
kialovejapan
CAT_IMG Posted on 28/5/2012, 20:02




*******CAPITOLO 5*******


IL LAGO GHIACCIATO



"Bambini siete pronti?!" disse la madre, "SIIII!!!!!" rispose felice Haruka, "Si" rispose piatto Rido, sembravano uno l'opposto dell'altro, Haruka era ancora basso, dopotutto aveva solo 5 anni, aveva i capelli di un castano biondo con tanti riccioli tipico dei bambini,aveva degli occhi grandi buoni e sinceri di un marrone scuro e penetrante, Rido,invece, per avere 8 anni, era già molto alto: sembrava il doppio di Haruka, aveva i capelli neri e un po' mossi, gli occhi sottili quasi volessero nascondere un presagio,un occhio blu e l'altro rosso, ciò era dovuto al fatto che da piccolo, era rimasto troppo tempo a guardare la luna, e questo provocava nei giovani vampiri un pericolo: si poteva perfino perdere la vista, ma questo non era il destino di Rido. Insieme, la madre, i bambini e il padre uscirono di casa, salirono sulla carrozza e aspettarono di arrivare a destinazione, ogni Domenica erano soliti far visita al villaggio vicino, era popolato in parte da umani e in parte da vampiri, non c'era l'ombra di cacciatori di vampiri, se se ne fosse visto uno i vampiri lo avrebbero linciato vivo, la tensione tra le due classi sociali era molto alta in quel periodo, la carrozza si fermò davanti alla piazza centrale del villaggio, "Su bambini scendete" disse loro la madre, Haruka balzò giu' come una scimmietta tutto allegro, Rido lentamente uscì senza tante cerimonie, seguirono il Re e infine la moglie con Juri in braccio, "Oh grazie caro" disse la moglie rivolta al marito che l'aveva aiutato con una mano a scendere dalla carrozza, "Come ai vecchi tempi" disse il marito sorridendole, la piazza aveva una forma circolare, attorno vi erano disposte ordinatamente tante piccole casette bianche con il tetto in legno,però questi erano completamente ricoperti di neve, ma ad attirare l'attenzione era un'antica chiesa, l'unica costruzione in cemento, era stata costruita in stile gotico, aveva resistito agli incendi e alle battaglie tra vampiri e cacciatori di vampiri durante i secoli della guerra, era alta piu' di 5 metri, sulla sua sommità si potevano vedere delle piccole statue di gargoyl quasi fossero stati messi lì per vegliare sulla chiesa, "Bambini andiamo" disse la madre, la famigliola si diresse verso una delle vie maestre del villaggio, i bambini davanti e i genitori dietro, ad un tratto Haruka disse: "Mamma mamma guarda!", il piccolo si era avvicinato ad una bancarella dove vendevano strani amuleti, ma quello che colpì l'attenzione di Haruka, fu un braccialetto con su il simbolo di un elefantino,"Mamma ti prego me lo compri?!" disse Haruka,la madre si era avvicinata con calma, dopotutto aveva in braccio la piccola Juri e non era così leggera, accanto a lei il marito e Rido, "Mmh ...non saprei Haruka, hai così tanti gingilli a casa che non metti quasi mai!!" disse sconsolata la madre, il padre invece disse "Oh suvvia cara un piccolo sfizio non puo' certo fargli male!", "Se lo dici tu!" disse la moglie, poi si voltò a guardare Rido, vide che se ne stava lì buono senza dire una parola, aveva sempre uno sguardo triste il figlio, perchè? si chiedeva tra sè e sè la madre, "Rido ne vuoi uno anche tu?!" "Io!?" rispose sorpreso Rido, "Beh ecco..." e si avvicinò alla bancarella, guardò con attenzione gli oggetti in vendita su quella spoglia bancarella, aveva un'idea che gli girava da tempo per la testa, voleva un coltellino a serramanico per incidere frasi sul suo banco di scuola, quando era annoiato di ascoltare i prof., lo trovò era molto bello, il manico era di un rosso porpora, l'acciaio luccicante brillava di riflesso negli occhi del giovane, ci pensò su, i miei non mi permetteranno mai di comprare un oggetto simile, perciò rammaricato Rido cercò qualcos'altro che potesse ispirarlo, poi vide un braccialetto di corda rosso con su un simbolo di un'aquila, "Questo?!" disse Rido rivolgendo lo sguardo verso la madre, "Oh che bello!! Va bene allora tu prendi questo e tu Haruka quello con l'elefantino d'accordo?!", Haruka fissò la madre, "Noooo, voglio anche io quello di Riko! E' piu' bello!!" disse il piccolo in un lamento straziante, "Ma Haruka non ti piaceva l'elefantino?!" disse dolcemente la madre, "No-no-no! Io voglio quello che ha scelto il mio fratellone!!", Rido si sentiva disgustato, odiava quel poppante piagnucoloso che gli storpiava sempre il nome, "Io mi chiamo RIDO!!" sbottò Rido, Haruka si mise a piangere, "Perchè Riko è sempre cattivo con me?!" disse Haruka piangendo come una fontana, "Su su Haruka calmati! Anche tu Rido! Attaccare così il piccolo Haruka per una cosa così da poco! Vorrà dire che prenderete lo stesso braccialetto!" disse diplomatica la madre, "Io non lo voglio piu'" disse secco Rido, gli disgustava avere una cosa che aveva anche il fratello, "Rido tu prenderai quel braccialetto sono stata chiara?!" disse furiosa la madre, "Mmmh e vaaa beeene" rispose Rido, sempre accontentarti in tutto e per tutto è?! Piccolo moccioso..pensò Rido, alla fine Haruka e Rido presero lo stesso braccialetto, Haruka era felice come una Pasqua e se lo mise subito al polso, mentre Rido si mise il braccialetto in tasca, "Su dai andiamo sennò si farà buio" disse il padre, la famiglia continuò ad avanzare lungo la via principale del villaggio, ogni persona, o meglio vampiro, che incrociava il Re, gli mostrava i suoi ossequi e profondi inchini di rispetto, il Re sorrideva leggermente e faceva un leggero movimento con la mano per congedare i vampiri, conosceva davvero molte persone constatò Rido, percorsero la via finchè non giunsero al confine del villaggio, si apriva una vasta campagna, era tutta bianca per via delle recenti nevicate, la famiglia prese un piccolo sentiero sulla sinistra che li avrebbe condotti al luogo da loro desiderato. Era un lago ghiacciato, ideale per pattinare in tranquillità, ovviamente era una struttura aperta al pubblico, ma per l'occasione il Re aveva prenotato esclusivamente per sè e per la sua famiglia quel luogo per una giornata intera, il custode si avvicinò al Re, fece un profondo inchino, poi alzò il capo e disse "Prego Maestà, da questa parte!" e condusse la famiglia in un piccolo gazebo, "Ecco i pattini che mi avete chiesto", "Grazie" rispose il Re, "Ora può andare!", "Per qualsiasi cosa, rimango al suo servizio Sire", "Si si grazie" rispose impaziente il Re, non vedeva l'ora di starsene in pace con la sua famiglia, era da parecchio tempo che programmava questa piccola gita, ma gli impegni che aveva avuto non gliel'avevano mai permesso fino ad oggi, "Su bambini toglietevi le scarpe, che vi aiuto a mettere i pattini, tesoro mi potresti tenere Juri per un momento?!", "Certo!" rispose felice il marito, Haruka e Rido intanto si erano messi sulla panca di legno, Rido in un attimo si slacciò i mocassini, mentre il piccolo Haruka tribolava come un dannato, non era ancora pratico con quegli arnesi, "Mamma?! Non ci riesco!" supplicò aiuto il piccolo, "Adesso vengo", la madre si accucciò davanti al piccolo Haruka e iniziò a slacciargli le scarpe, Rido aveva già finito di mettersi i pattini, così osservò la madre accanto a lui che aiutava quell'imbranato cronico di suo fratello, questo pensava, ad un tratto notò che i lunghi capelli della madre si erano scostati dalla schiena per mostrare uno spicchio di pelle del collo, era di un bianco candido, Rido sentì un impulso aggressivo, voleva morderla, ma stavolta rammentò il consiglio della madre di controllarsi, non gli andava di rovinarsi la giornata, e soprattutto aveva un piano da compiere e concludere. "Fatto amore! Stretti stretti così vanno bene?!" disse la madre al piccolo "Si si grazie mamma!" e le diede un bacino affettuoso sulla guancia abbracciandola al collo, "Io vado" disse Rido, si alzò dalla panca e TAC TAC TAC i suoi passi rimbombavano sul legno con i pattini ai piedi, lama contro legno, " 'Petta Riko, vengo anche io!" disse Haruka, TAC-TAC-TAC e BADA-BOOM "Oh piccolo mio ti sei fatto male?!", "Nngh no, non tanto" disse coraggiosamente il piccolo, però si era ferito e una piccola macchia di sangue poteva intravedersi dal tessuto dei pantaloni, "Rido, avresti dovuto aspettare tuo fratello! "Rido sbuffò in silenzio, "Che palle!" disse, "Hey giovanotto! Modera quel linguaggio!!" disse infuriato il padre, non aveva ancora perdonato Rido per l' "attentato" alla piccola Juri di ieri mattina, "Uahahahha" iniziò a piangere la piccola Juri, perchè agitata dall'odore del sangue di Haruka, i neonati avevano un fiuto molto sensibile per l'odore di sangue, "Oh no! Tesoro le puoi dare il biberon?! C'è n'è ancora uno pronto con il mio sangue nella borsa!" "Ah si trovato!" disse il marito, "Io vado ad accompagnare i bambini al lago", Rido non si fece sfuggire quell'occasione d'oro, "Madre ci penso io a vegliare su Haruka, per... per riscattarmi dalla mia ultima uscita, e poi così voi potrete stare un po' tranquilla e rilassarvi" mentì Rido, la madre era fiera di ascoltare quelle parole dal figlio piu' grande "Va bene Rido, ma state attenti!!" "Si mamma!" disse Haruka, al posto di Rido, la madre era serena e tranquilla, guardò i due piccoli allontanarsi insieme, era la prima volta che quei due si tenevano per mano, "Amore guardali! Non sono adorabili?!" disse la moglie al marito, ma quest'ultimo era tutt'altro che felice, anzi aveva un brutto presentimento.

*******FINE CAPITOLO 5*******



*******CAPITOLO 6*******


******1-2-3-STELLA!******



"Dai muoviti Haruka" disse Rido, lo teneva per la mano, in modo tale da aggiudicarsi maggior fiducia da parte dei genitori, perfetto va tutto secondo il piano, pensò Rido, questo bamboccio non vedrà piu' la luce del giorno, "Riko pattiniamo tenendoci per mano?!" disse dolcemente il piccolo, "Si si" rispose distratto Rido, i due piccoli ometti giunsero davanti al lago ghiacciato, era molto ampio, aveva una forma circolare anche se irregolare perchè era un lago naturale che era solito ghiacciarsi d'inverno! Luogo perfetto! pensò Rido, intorno non c'era anima viva, come il padre aveva predisposto, l'unica compagnia erano dei grandi alberi spogli che incorniciavano il perimetro del lago, "Su andiamo!" disse Rido, e sfrecciò sul ghiaccio solido come una saetta, "Aspettami Riko!" Rido sentì in lontananza "Ah ah ah ah" rise di gusto Rido, finalmente si sentiva libero, tra poco si sarebbe liberato di quel peso morto che lo chiamava sempre Riko, Rido fece delle piroette, pattinò all'indietro, era un pattinatore molto bravo per la sua giovane età, "Eccomi Rido!" disse Haruka, "Ah adesso ti ricordi come mi chiamo?!" Ruffiano!! Dai vieni quì, dammi la mano!" Rido allungò il braccio verso il piccolo e raggiunse la sua piccola manina, era ghiacciata, faceva sempre piu' freddo in pista rispetto alla "terraferma", "Avanti! E uno e due, destra e sinistra, mantieni l'equilibrio!" disse Rido gentilmente, doveva ancora recitare la farsa, ma ancora per poco, attendeva solo aspettare il segnale dello zio, Haruka non era male a pattinare ma essendo piccolo e sbadato (talmente da cadere anche senza pattini), aveva un equilibrio molto piu' precario rispetto a quello del fratello, "Fratellone mi insegni a pattinare all'indietro?!" disse Haruka, Rido fissava il gazebo per vedere se c'era qualcosa di sospetto, bene, pensò, i genitori sono entrambi al loro posto, non posso fermarmi nè vedermi, Rido guardò il fratellino, ne sono davvero sicuro?! Io voglio davvero questo? Sarò in grado di farlo?! Perchè mi sento strano?! Io lo odio! I pensieri di Rido turbinavano nella sua testa come un uragano, di scattò mollò la presa del fratello e disse "Lasciami stare!" e sfrecciò via, nel mezzo del lago fino a raggiungere il lato opposto, riprese fiato, poi sentì una voce sussurargli "Cosa succede Rido?! Stai ritrattando il nostro patto?!", conosceva bene quella voce: era lo zio, "No, io ho solo..." non riuscì a concludere la frase, ...avuto paura, pensò, "Ti vuoi tirare indietro?!" disse il falco nero, "No! Io aspetto quando mi dica che è il momento!" "Ok" rispose, "Riko!!" disse Haruka, "Adesso ti raggiungo!!!" "Aspetto il segnale, senza di quello non faccio nulla!" disse sottovoce Rido, "Si sta tranquillo, non farti prendere dal panico, andrà tutto bene! Fidati di me!" "Preso" Haruka aveva abbracciato le gambe di Rido, il falco nero volò via, "Hey cos'era quello?!" chiese il piccolo guardando dal basso verso l'alto Rido, "Non lo so Haruka, ascolta che ne dici se facciamo un gioco?!" SI!! un gioco che bello!" "Si chiama un due tre stella!" "E come si gioca?!" chiese Haruka, "Oh è semplice io conto fino a 1-2-3-poi dico stella, mi giro e tu devi cercare di avanzare verso di me, se ti vedo muovere però dovrai tornare indietro al punto di partenza!", "Hai capito!?", "Si! Va bene dove mi metto?!", "Io mi metto al centro del lago, tu invece devi partire da questo lato del lago e raggiungermi", "Ok fratellone", perfetto, pensò Rido, e sfrecciò veloce sul ghiaccio, si posizionò proprio al centro del lago, e gridò "Sei pronto?!" in direzione di Haruka, "SI!" gridò il piccolo, "1-2-3-stella!" contò Rido, poi si girò (di regola doveva farlo velocemente) ma in questo caso gli interessava far arrivare Haruka vicino a lui il piu' presto possibile, Haruka fece solo qualche metro e si era pure mosso quando Rido si era girato, ma Rido fece lo gnorri e finse di non vedere "1-2-3-stella!" si girò ancora una volta piano, Haruka si faceva sempre piu' vicino, "1-2-3-stella!", ancora piu' vicino pensò Rido, il piccolo intanto era tutto contento di giocare serenamente con il fratello, erano così rare le occasioni in cui lui era sereno e disponibile a giocare con lui, "1-2-3-stella!" disse ancora Rido, piu' vicino, ci siamo quasi, pensò, almeno se ne andrà con un felice ricordo, poi ancora "1-2-3-stella!" Haruka era vicinissimo, ormai lo aveva quasi raggiunto, infine Rido conto per l'ultima volta, "1-2-3-stella!", "Preso, ho vinto!" disse Haruka felice, Rido si girò di scattò e cinse il fratellino per le esili braccia, "No, ti sbagli, IO ho vinto!!" e fece il ghigno di sfida che da poco tempo lo stava caratterizzando, Haruka si spaventò nel vedere il fratello così 'strano', cercò di gridare "Aiuto mamma!" ma non ci riuscì, "Ah ah ah!" rise Rido, "Sei sorpreso che non riesci piu' a piagnucolare eh?!", gli occhi di Haruka si fecero lucidi, "Ecco il solito moccioso frignone! Non capisco cosa ci trovino in te i nostri genitori, specialmente mio padre!", Haruka intanto era immobilizzato dalla presa di Rido, non era abbastanza grande da maneggiare i suoi poteri da vampiro purosangue, "Ti ho fatto un incantesimo, non puoi piu' parlare! Sei solo una marionetta nelle mie mani e adesso ci gioco quanto mi pare" disse Rido, i suoi occhi si fecero stretti come due fessure, ancora quel ghigno malefico sul suo volto, una lacrima scese dal volto di Haruka, "Vedi, sai qual'è il tuo problema Haruka?!" Sei troppo ingenuo e mammone!", Haruka iniziò ad avere dei singhiozzi profondi, era sotto schock, pensava: questo non è mio fratello, ridatemi il mio Riko! Rido si inginocchiò davanti a lui, si accostò al suo orecchio e gli sussurrò "Io ti odio, Haruka, fin da quando sei venuto al mondo, perciò..." Haruka si sentiva svenire, improvvisamente si udì un boato in direzione del gazebo, ecco il segnale pensò Rido, "...MUORI!" gridò ad Haruka, in un secondo Rido aveva fatto rompere il ghiaccio sottostante al piccolo e con altrettanta velocità era riuscito a scappare dalla zona a rischio! Siii! Ce l'ho fatta, pensò soddisfatto, non è stato poi così difficile, Haruka era crollato nell'acqua gelida come un sacco di patate, si sentì trafiggere il corpo da mille lame invisibili, non riusciva quasi a respirare, per non parlare del fatto che il piccolo non sapeva nuotare! Rido si allontanò e andò a cercare il falco nero, intanto Haruka cercava di muoversi anche se era atrofizzato dal dolore, sembrava di stare in una melma appiccicosa che non ti permette di muoverti a dovere, aiuto! Qualcuno mi aiuti! pensò con tutte le sue forze, quello non era mio fratello...Rido AIUTAMI! pensò, una luce azzurra intensa si espanse dalle mani del piccolo, Rido che stava pattinando in direzione dell'uscita del laghetto sentì una voce dire "Rido AIUTAMI!", si fermò di colpo voltandosi verso la vorace che si era formata in mezzo al lago, ma che cosa ho fatto?! Come ho potuto?! "Rido, sei stato molto bravo!" disse lo zio in carne ed ossa, "Tu!! TU SEI UN MOSTRO! Mi hai manipolato! Io non volevo farlo veramente!!" gridò Rido, strattonando il bavero della giacca dello zio, "Però, l'hai fatto!", a quelle parole Rido si staccò di colpo, si sentiva colpito nel segno, ad un tratto però si udì "Rido scansati da lì!" Rido era molto agile e veloce, così si buttò a terra dopo aver sentito le parole di suo padre, ci fu un boato e poi un colpo secco, quando Rido alzò lo sguardo dal ghiaccio vide suo zio a terra privo di sensi sbattuto contro un albero, il padre lo aveva colpito con i suoi immensi poteri, ma Rido non si soffermò molto su quella scena, si rimise in piedi e sfrecciò piu' veloce che potè sul ghiaccio, resisti Haruka!! Pensò, in lontananza sentì il pianto disperato di sua madre "Il mio piccolo Harukaaa...!!", arrivò alla voragine, si tolse i pattini e si tuffò così com'era, appena entrato nell'acqua si irrigidì tutto! Merda che gelida! Haruka dove sei?! Andò il piu' in fondo possibile, se era caduto con i pattini molto probabilmente il peso di questi lo avrebbero attirato verso il fondale, il problema era che il lago era molto profondo, Rido nuotava con tutte le sue forze, piu' scendeva e piu' si faceva piu' buio, a quel punto Rido ringraziò di avere un occhio blu e un occhio rosso, grazie all'occhio rosso riusciva a vedere nel buio, un po' come i gatti, sempre piu' giu', sempre piu' in fondo, Haruka non....lasciarmi! Sentimenti contrapposti avevano invaso il suo cuore e annebbiato la sua mente, odiava il fratello, ma ad arrivare al punto di ucciderlo?! E' tutta colpa di quel traditore! Ad un tratto vide una testolotta bionda...Haruka! Finalmente! Resisti ancora un po'! Rido sentiva che iniziavano a fischiargli le orecchie per la pressione esercitata dall'acqua, ma non ci badò, prese un pezzo della giacca di Haruka e lo tirò verso di sè, gli sganciò i pattini e in fretta lo riportò in superficie,vide che il piccolo aveva perso i sensi, resisti Haruka...Tu devi vivere... Vivi!! Quanto manca ancora?! Cavolo! Dai andiamo!! Finalmente tutto si faceva piu' chiaro anche nella mente di Rido: il vecchio l'aveva solo ingannato e usato come una marionetta! Poi ad un tratto si ricordò del falco nero visto la prima notte, ora ricordo quel bastardo mi ha cancellato la memoria! Ha creato scompiglio all'interno della famiglia spingendomi verso di lui...Devo raccontarlo subito a mio--mio....se mai mi avesse perdonato per il gesto compiuto, e se mai Haruka dovesse....NO!!! Piu' veloce piu' veloce! Rido dimenava le gambe e il braccio libero dalla presa di Haruka come un automa, gli faceva male dappertutto, ma continuava imperterrito, gli stava mancando l'aria, no ti prego non adesso!! Ancora qualche metro! Ci sono quasi..!! Poi buio.... Rido perse i sensi, mancava pochissimo alla superficie, la madre si era avvicinata al bordo della voragine e grazie ai suoi poteri creò un vortice di vento che separò l'acqua ghiacciata fino a scoprire i due piccoli. "Li ho trovati" gridò disperata la madre. "Oh mio Dio" la madre si portò le mani versò il viso, non riusciva a non piangere, il dolore piu' grande che una madre poteva provare era quello di perdere un figlio. "Aiutami a portarli via, andiamo subito a casa" disse il Re, la madre prese Rido, e il padre il piccolo Haruka, insieme si trasfigurarono, il padre in un'aquila, la madre in un usignolo. In un baleno furono a casa!


*******FINE CAPITOLO 6*******



Licenza Creative Commons
The seed of evil by kialovejapan is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.



Edited by KiaLoveJapan ® - 9/12/2013, 19:32
 
Top
kialovejapan
CAT_IMG Posted on 30/5/2012, 16:28




***CAPITOLO 7***


MILLE PEZZI DI CRISTALLO






Dove sono? E' tutto buio..non ricordo piu' nulla...quest'oscurità mi sta consumando...mi manca l'aria..."Aiuto!" Una sola risposta: il mio stesso eco. Feci un passo. Tutto rimbombava...sembrava tutto così amplificato...non avevo mai visto un posto del genere..."Padre?!.. Madre!?..Haruka?!..Haruka! ...ora ricordo...il lago ghiacciato... l'inganno di nostro zio...Un altro passo. Inizia a correre. All'improvviso vidi mia madre...."Rido?!...Come hai potuto fare un gesto simile al piccolo Haruka?! Lui ti voleva bene!!!" ..."Madre sono stato ingannato...io non volevo...!!"Tentai di spiegare...mi avvicinai ancor di piu' verso di lei...appena la raggiunsi e le sfiorai il candido viso lei si frantumò in mille pezzi di cristallo, come quando un vampiro purosangue muore... "Noo!" gridai...corsi di nuovo...ed ecco mio padre..."Rido?!..Io riponevo grande fiducia in te!" ..."No padre, ti prego..ascoltami! Devi capire che è stata tutta colpa dello zio! Mi ha usato per i suoi malvagi scopi!" supplicai invano, sì invano perchè anche lui appena gli sfiorai la giacca, con l'intento di abbracciarlo, si frantumò in mille pezzi di cristallo..."Noo...Padre!..Non lasciarmi!" Corsi di nuovo...avevo il fiatone ma non mi importava...volevo subito uscire da quel sinistro labirinto..E poi lo vidi....Vidi Haruka....! "Fratellone! Io mi fidavo di te e tu mi hai tradito!"..."No Haruka! Anche tu aspetta! Lasciami spiegare!"...lo raggiunsi..gli sfiorai appena i capelli e appena lo feci lui si frantumò in mille pezzi di cristallo..."Nooo Harukaa! Non lasciarmi, ti prego!"..."Sei stato cattivo con me Riko..." disse quel poco che rimaneva di Haruka..la sua voce era piu' cupa del solito...non ricordavo di aver mai sentito un tono di voce così lugubre in vita mia..."Haruka..Io ti chiedo perdono! Anche se so che questo non potrà mai bastare per placare il tuo dolore.." ..."Vuoi vedere cosa ne hai fatto di me?!"...sollevai lo sguardo dalla mia posizione prostrata in ginocchio davanti a mio fratello...guardai piu' attentamente dietro l' Haruka mezzo sfigurato...ce'era un altro Haruka sdraiato per terra supino...era tutto bagnato e fradicio di acqua...sotto di lui una scura pozza di sangue scura..."Oh no!!!" urlai disperato..."Che cosa ho fatto?!"...mi misi a correre disperatamente ...anche se avevo le gambe rotte dalla fatica e il respiro quasi mancante...Non volevo vedere l'orrore e il disprezzo sul volto di mie cari...e invece questi come anime in pena mi perseguitavano in quella mia folle corsa infinita..in un luogo sperduto e ignoto chissà dove..."Rido se non cambi atteggiamento e soprattutto se non sarai in grado di controllare i tuoi impulsi da vampiro finirai su una cattiva strada!"...era la voce di mia madre...quella frase mi rimbombava e mi perseguitava dentro la mia mente....vidi il suo viso carico di disprezzo "Noo!" urlai col tentativo di scacciarla via da me.."Rido! Se non cambierai atteggiamento e soprattutto se non saprai mettere il tuo orgoglio da parte finirai su una cattiva strada!!"...era la voce di mio padre...."Basta stai zitto!!" gridai come un pazzo...anche lui mi perseguitava nella mente e negli occhi vedevo il suo volto carico di delusione nei miei confronti...non riuscivo a sostenere quello sguardo...corsi piu' forte che potei...per scacciare quei pensieri...per non pensare...sì non pensare piu' a nulla..."Rido?!"...questa voce...di chi è questa voce pensai..."Rido?!" sentii di nuovo chiamarmi da quella suadente voce femminile...finora a me sconosciuta...era la prima volta che sentivo una voce così dolce in quel luogo di tormento e disperazione..di colpo mi fermai e mi girai su me stesso ed eccola...."JURI!!"...era grande quanto me..."Rido-oniisama..."..."Juri!..." dissi sorpreso.."Come puoi volere il male di nostro fratello?!" ..."Juri no ti prego! Ascoltami almeno tu!..Ti supplico!" ...mi avvicinai a lei ma stavolta resistetti con tutte le mie forze e il poco senno che ancora avevo a non toccarla...non volevo che scomparisse come gli altri... piu' di tutti i miei familiari messi insieme avevo bisogno di lei...almeno solo vederla..."Rido il tuo atto avrà oscuri presagi sulla tua anima...Io...Non...Ti..Perdonerò...Mai..." "No Juri!" Anche lei si frantumò in mille pezzi di cristallo..."No Juri...non mi lasciare... Non vivo senza te!" ...ma lei se ne andò lo stesso...corsi alla ricerca di lei...non so se per minuti..ore...giorni...settimane...mesi...anni...non mi sarei mai stancato di cercarla...tutto quello che trovavo invece erano i volti dei miei genitori...e di Haruka che con disgusto mi guardavano e inveivano contro di me....ero completamente solo...abbandonato a me stesso... ero nell'oscurità piu' totale...e non vedevo niente...il mio occhio rosso era inutile...Io ero inutile....ero nel mio limbo...nessuno mi avrebbe mai trovato...nessuno mi avrebbe mai sentito gridare aiuto...e soprattutto nessuno sarebbe venuto mai a cercarmi...di questo ne ero certo.... tutto quello che faccio si tramuta in odio e dolore!....solo le mie piu' profonde paure...solo i miei fantasmi piu' inquietanti... avrebbero potuto trovarmi...

***FINE CAPITOLO 7***




***CAPITOLO 8***


LA CLESSIDRA DEL TEMPO






Era buio, come una notte senza Luna piena, senza stelle, “Dove mi trovo?”, era uno spazio immenso e vuoto, senza suoni, ma com'è possibile?! Pensò Rido, io non posso vedere nell'oscurità! Dove sono?! Cos'è questo luogo?! Dov'è la mia famiglia?!
Rido sembrava così piccolo in mezzo a quell'immensità di spazio! Cercò di correre in una direzione, sperando di non girare in circolo, doveva trovare una via d'uscita.
Ad un tratto vide uno spiraglio di luce, gli sembrava accecante da quanto era rimasto nell'oscurità, quanto tempo sarà passato?! Pensò il piccolo, finalmente raggiunse la luce, “Bu-uhh-uh-uh”, era un lamento di un bambino, la voce gli sembrava familiare … “Haruka” gridò Rido … “Dove sei?!” gridò.
Finalmente Rido raggiunse il luogo da cui proveniva la voce …

… ERA LUI!


Ma non poteva raggiungerlo a causa di un vetro invisibile che separava i due Rido.
“Cosa ti è successo!? … Perchè piangi?!” chiese Rido all'altro se stesso, “Bu-uhh-uh-uh” l'altro Rido era inginocchiato per terra, con le mani al volto per asciugarsi le lacrime, dava le spalle al vetro, “Io sono qui per aiutarti! Dimmi chi ti fatto del male! Chi è stato?!” … Rido non sopportava di sentirsi così inerme di fronte alla figura di se stesso in una condizione di totale sofferenza, così Rido sbattè forte i pugni contro il vetro, quasi invisibile alla vista. Potè notare che dopo quel gesto violento, l'altro se stesso aveva smesso di piangere, notò anche che qualcosa iniziava ad avvolgere l'altro Rido: era qualcosa che cadeva dall'alto ma non si poteva comprendere la fonte, sembrava una fine sabbia ma era di colore rosso, sì rosso sangue.
Lentamente l'altro Rido veniva sommerso da quella sabbia rossa, diventava sempre piu' grande, l'altro Rido che era inginocchiato a terra aveva già il busto completamente sommerso da essa, si girò lentamente verso Rido e gridò: …

“TU MI HAI UCCISO!”


Con quel grido straziante aveva mandato in frantumi quella che sembrava una grande clessidra di cristallo che intrappolava i due Rido.



(Un grazie speciale alle CLAMP! Che come avrete notato [almeno per quelle che hanno letto Tsubasa Reservoir Chronicles^^] mi hanno dato ispirazione per questo capitolo!)

***FINE CAPITOLO 8***



Licenza Creative Commons
The seed of evil by kialovejapan is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.



Edited by KiaLoveJapan ® - 9/12/2013, 19:36
 
Top
kialovejapan
CAT_IMG Posted on 31/5/2012, 16:39




***CAPITOLO 9***


DIAGNOSI




Quando Rido riaprì gli occhi vedeva tutto appannato, poi lentamente la vista cominciò a farsi piu' chiara: riconobbe l'affresco sul soffitto di camera sua "M-madre...P-padre..." disse con un filo di voce, "Padroni?!...Rido sentì tutto quel vociare come un gran frastuono, ogni minimo rumore gli rimbombava nelle orecchie, "Il signorino Rido...!!"...rumore di passi...sembravano tuoni..."Chiamate subito il Dottore!" ...una mano tocco la sua fronte, "Oh cielo! Quanto scotta!!" disse una voce femminile, non riuscì a riconoscere che era la madre, "Eccomi miei Signori!" disse una voce sconosciuta, "Ha ripreso i sensi da poco, ma sembra ancora molto debole, Dottore la prego faccia qualcosa!!" supplicò il padre, "Fatemi controllare" disse il dottore, Rido sentì di colpo un gran freddo, una scossa di brividi si allungava su tutto il suo corpo, il dottore gli aveva tolto le coperte, poi sentì delle mani sconosciute toccargli il torace....sentì che il pigiama gli veniva sbottonato....Lasciatemi in pace pensava Rido esanime..il Dottore prese lo stetoscopio “Mmmh” si lamentò Rido...era ghiacciato da quando si era tuffato in quel dannato lago ghiacciato non sopportava piu' ogni sentore di freddo.
Il Dottore esaminò esaminò attentamente il battito cardiaco del giovane, si riposizionò piu' in su i piccoli occhiali....”Mmh come temevo....” constatò cupo, la madre si avvicinò le mani alla bocca, quasi per trattenersi e nascondere un dolore immenso, rivolse uno sguardo carico di preoccupazione al marito, il quale la cinse per le spalle, infine il Dottore si tolse lo strumento medico dalle orecchie , rivestì accuratamente il piccolo e si girò con calma verso i genitori “Vi devo parlare..però vi chiedo cortesemente di uscire da qui, il signorino Rido ha bisogno di assoluto riposo!” spiegò il Dottore.
Così i genitori condussero il Dottore nella camera attigua: era una stanza adibita a studio, non aveva nessuna finestra ed era completamente tappezzata di libri, vecchi nuovi, antichi, enciclopedie,..di tutto e di piu', un intellettuale avrebbe trovato il paradiso in carne ed ossa in quella mini-biblioteca, al centro era posizionata una piccola scrivania in legno antico di quercia molto scuro, invecchiato come la maggior parte di quei libri, una sedia poco distante completava la postazione, poi c'era un divano e due poltrone di colore verde scuro in finissima qualità di pelle, di fronte ad essi un tavolino basso con un sotto tavolo in vetro, per terra c'era apposto un prezioso tappeto rosso in stile arabo, che dava un tocco austero all'intera stanza, infine un bellissimo lampadario in cristallo pendeva dal soffitto e impreziosiva il tutto.
“Prego” disse il Re, “Grazie” rispose il Dottore, i genitori si sedettero vicini sul divano, mentre il medico si accomodò su una poltrona.
“Il giovane Rido è rimasto privo di sensi per piu' di una settimana, i suoi stati vitali erano e sono stazionari e nella norma, salvo qualche piccola ricaduta...Ma nutrivo un dubbio preoccupante sulla sua diagnosi finale che fino al suo risveglio vi ho deliberatamente taciuto.”
“Dottore arrivi al dunque !” disse il Re spazientito da quella solfa, “Comprendo bene il Vostro stato d'animo, Sire, ma se mi permette è meglio mantenere non agitarsi in queste situazioni.”
“Glielo ripeterò ancora una volta: mi vuole dire che cos'ha mio figlio?! Non avrò mai pace finchè non saprò che sta bene ed è fuori pericolo di vita!!”, disse scuro il Re, e....CRASH... il lampadario di cristallo andò in frantumi, in milioni di piccoli pezzi sembravano ormai cenere, era impossibile che prima fosse un oggetto così prezioso, per la prima volta il Re perse il controllo. La stanza sprofondò nelle tenebre in un attimo, “Tesoro calmati!” disse la moglie, gli prese la mano serrata in un pugno dalla rabbia. “Lily?!” chiamò la Regina, “Si, Maestà?!”, “Per favore ci porti subito delle...” “..Candele?! Disse prontamente la cameriera di fiducia Lily, notando perspicacemente che la stanza era completamente avvolta nell'oscurità. Che cara ragazza, pensò la Regina, eppure ha avuto un passato così difficile...
Poco dopo arrivò Lily con una candelabro d'argento, molto antico, apparteneva all'argenteria Reale da generazioni, Lily lo posizionò con attenzione sul tavolino basso, dopo aver prima debitamente messo un centrino, onde evitare gocce di cera dispettose.
“Grazie Lily” la giovane ragazza rispose umilmente ma anche con una fierezza assoluta: “Lily è lieta di poter servire!” si inchinò ai reali e poi uscì silenziosamente dalla stanza.
“Tornando al nostro discorso...Rido ha...” il Dottore appoggiò una mano sulla sua fronte rugosa, la stropicciò un poco, poi si levò gli occhiali e continuò “...una brutt forma di bronco-polmonite..”.
La Regina appoggiò il viso sulla spalla del Re, voleva nascondere il suo volto, perchè le lacrime di un purosangue, specie della Regina, in pubblico non si sono mai viste e mai si devono vedere, anche se si tratta della tragedia piu' cruenta come questa, la possibile perdita di un figlio.
“Ma ci sono delle cure?! Dopotutto Rido appartiene alla valorosa e potente casata dei Nobili purosangue Kuran!” disse il padre obbiettivamente, con una mano accarezzava i capelli della Regina per calmarla.
“Lei ha perfettamente ragione, Sire, ma ignora un effetto collaterale molto insidioso in questi casi, che nemmeno il piu' potente e irriducibile vampiro purosangue puo' evitare!”, “Ebbene?!” chiese il Re, una ruga a nord del suo viso si fece piu' marcata.
“L'acqua a temperature sotto lo zero, come quella del lago ghiacchiato, provoca in ogni vampiro una regressione del suo stato, è come se, parlando in termini da profani, si fosse finiti in una macchina del tempo ...L' “essere” vampiro viene assopita dall'acqua ghiacciata, le cellule si congelano e regrediscono lentamente alla stregua di un comune essere umano....”
La Regina non riusciva a credere a quello che il Dottore le stava spiegando...Ad un tratto ebbe un ricordo..di tanti e tanti anni fa, quando lei era ancora una bambina....
...”...Kira! No!! Attenta!! Non devi avvicinarti al lago, se il ghiaccio si spezzasse e tu ci finissi dentro potresti farti seriamente male!” era la madre di Kira: la Regina, madre di Rido, Haruka e Juri. “Pecchè mamma!?”, “Ascoltami, ti ricordi cosa è successo a tuo cugino “Milo”?! E' caduto in un pozzo abbandonato pieno di acqua ghiacciata ed è morto, no tanto per la caduta, ma per l'acqua ghiacciata! E' molto pericolosa per voi piccoli vampiri in fase di sviluppo, regredisce il vostro stato di crescita: è come se si congelasse il tuo lato vampiro, con la conseguenza di raggiungere uno stato umano, e raggiunto questo, si diventa totalmente esposti ai mali e alle sofferenze di quella povera razza... Anche un semplice raffreddore potrebbe ucciderti in quelle condizioni, perchè il tuo corpo non è abituato a quei virus e non ha gli anticorpi necessari per contrastarli. I poteri di accelerata guarigione di un vampiro purosangue sono totalmente inutili e inefficaci...Strano vero?!”....
Il ricordo ancora vivido e lucido nei suoi profondi occhi azzurri...aveva colpito la Regina a ciel sereno. “Nooooh!!...Il mio Rido!!” gridò disperata, “Tesoro calmati! Dottore non c'è una cura per questo male?! Sono disposto ad offrirle tutto quello che vuole: soldi...potere..prestigio...affermazione sociale..perfino il mio sangue...!” disse il Re calmo ma disperato anche lui dopo la spiegazione del Dottore.
Il Dottore, dal canto suo, chinò la testa in segno di rispetto, “Grazie Sire, ma non mi approfitterei mai in una critica come questa per raggiungere futili scopi....Il mio codice deontologico me lo vieta categoricamente!” sospirò leggermente e poi continuò a dire: “ Purtroppo no c'è rimedio, solo rari casi si riprendono senza rilevanti conseguenze e debilitazioni sul fisico...”
La disperazione invase la coppia reale: entrambi si abbracciarono per infondersi coraggio e speranza reciprocamente, infine il Dottore concluso il suo discorso dicendo: …

“E' solo questione di tempo.”



***FINE CAPITOLO 9***




***CAPITOLO 10***


IL DOLORE DI UNA MADRE


{1°Song: Contraddicting interdiction (Vampire Knight)}




La coppia reale congedò il Dottore per i suoi preziosi servigi. “Se avete problemi non esitate a chiamarmi.” disse il Dottore. “Grazie, … Noi lo apprezziamo molto” disse il Re stringendo la mano al Dottore e poi voltandosi in direzione della moglie rimasta sola sull'uscio di casa , dopo la diagnosi del Dottore era diventata silenziosa di colpo.



… Serrai i pugni e mi cinsi le spalle per il freddo pungente della sera osservavo mio marito e il Dottore … Io non ne avevo le forze … ero prosciugata dentro, l'energia mi mancava: la mia linfa vitale mio figlio era in serio pericolo di vita.
Fortunatamente ma anche stranamente dopo l'incidente del lago, Haruka stava bene: era riuscito a crearsi sub-consciamente un barriera blu di luce … capita in situazioni di pericolo: il corpo e l'istinto di sopravvivenza di un vampiro purosangue può spingere fino a tanto … ma non al mio Rido … Lui, che stava salvando Haruka …
Haruka a differenza di Rido aveva riportato “solo” un grave trauma da schock post-incidente, che gli fu prontamente cancellato dalla sua memoria da mio marito, io ero stata fermamente contraria a quella soluzione. Non per far ricordare ad Haruka quel brutto incidente, ma anzi per fargli ricordare!!!
… Ma contro il Re, anche la Regina deve sottomettersi al suo volere …
Il Re si avvicinò a me, dopo aver congedato il Dottore, “Graie caro … “ dissi, “Su andiamo dentro … stai congelando dal freddo” disse baciandomi la fronte.
“Signori la cena è pronta” disse Lily … “Grazie ma non ho appettito … “ risposi gentilemente e mi congedai da tutto e da tutti.
“Kira! … “ disse mio marito, voltai la testa verso di lui, lo fissai intensamente … cercando di mandargli un messaggio in codice 'Ho bisogno di andare da lui!' e così andai dal mio pulcino indifeso: Rido.
“Maestà!” disse l'infermiera inchinandosi a me, dopo esser entrata nella stanza di Rido. “Può andare a riposarsi adesso veglio io su di lui”, “Come desidera Altezza!” mi sedetti sulla poltrona posizionata accanto al suo letto, era ancora calda dal calore dell'infermiera … guardai il mio piccolo Rido … sentii delle lacrime rigarmi il viso … lacrime infinite … disperazione infinita … completamente impotente ed inerme … “Oh Rido … “ dissi piano … gli toccai i suoi ricci mori e ribelli … “Ti prego … Non lasciarci … Tu devi vivere!” Rido era caduto ancora in un nuovo tormentato sonno … respirava a fatica e si affannava di continuo per lottare contro il male che aveva dentro di sé. Gli presi delicatamente la mano … era ghiacciata e sudata di freddo allo stesso tempo … Appoggia la mia testa accanto alla sua, il cuscino si impregnò in un attimo delle mie dolorose lacrime …. “Darei la mia vita per te! Piccolo mio! … Se solo potessi…” poi pensai ad Haruka e Juri , non potevo lasciarli soli, ma del resto Rido aveva bisogno di un aiuto nell'immediato!! … Cosa posso fare?! Pensai … questi pensieri mi tormentarono finchè non mi addormentai.
Mi risvegliai solo dopo aver sentito la mano gentile di qualcuno che mi adagiava con cura una coperta sulle mie spalle, ormai fredde, … alzai piano il viso “Chi?-” … mi girai, ancora un po' intontita dal riposo irrequieto “Oh sei tu … “ dissi a mio marito. “Cara i bambini sono già a letto. Ci ho pensato io a sistemarli … ora vieni a letto anche tu … è tardi!” “NO!” risposi secca “Voglio vegliare su mio figlio, ha bisogno di me!” , “Ma così ti affaticherai! Ricordati che stai ancora donando il tuo sangue a Juri! Se tu ti indebolisci, il tuo sangue si indebolisce e anche Juri si indebolisce altrettanto come te! Per non parlare che le manca il tuo abbraccio!!” disse il Re obbiettivamente … “Tu non puoi capire … “ dissi piano … “Cara … ti prego … spiegami! Che cosa non posso comprendere?! Non posso comprendere il tuo dolore come madre?! Non posso comprendere che il mio primogenito lotta tra la vita e la morte?!” rispose calmo, io rimasi in silenzio, gli davo le spalle, fissavo solo Rido come una bambola, “Piuttosto non riesco a capire come tu possa stare qui, in questa stanza, inerme/senza fare nulla di utile … Devi essere forte per Rido! Lui non ti vorrebbe vedere in questo stato, e lo stesso vale per Haruka e Juri! Dobbiamo andare avanti nonostante tutto … nonostante questo dolore fino a poco fa a noi ignoto … “ fece una pausa … rimasi ancora in silenzio … lui sospirò “Kira?! … Distruggi tutto! Piangi tutte le tue lacrime! Disperati fino alla fine! Se tutto ciò ti farà stare meglio … ma ricorda che così non risolverai niente … “ disse lui. “Rido è mio figlio!!” Come lo è Haruka e lo è Juri! E adesso Rido ha bisogno di me!” dissi con un tono di voce tremante e piu’ alto del solito, “Calmati Kira! O sveglierai Rido!” cercai di controllarmi, guardai mio figlio, gli sistemai il panno umido che aveva sulla fronte, lo strizzai e lo rinfrescai di acqua fresca e glielo rimisi sulla sua calda fronte, e infine lo baciai sulla guancia rossa e bollente. Mi scostai lentamente da lui, camminavo all’indietro, le mani davanti alla bocca come per riuscire a trattenere il pianto che sentivo crescere, non riuscivo a trattenere il dolore e la disperazione che mi attanagliava …Potevo sputare solo veleno dalla mia bocca…in quel momento ero fuori di me come non lo ero mai stata in tutta la mia vita da vampiro.

{2° Song: Majestic Vampire (OST Vampire Knight)}



Il Re mi cinse per le spalle per farmi forza, poi mi girò verso di lui, sentivo che si infondeva nel mio corpo debole e fragile, le sue mani mi stringevano forte, sentivo il suo calore, fremetti a quell’abbraccio, ma allo stesso tempo tremavo come una foglia per il futuro oscuro che si prospettava su mio figlio…”Il dolore provoca dolore,…” iniziò a dire piano il Re, “Noi dobbiamo cercare di non farci avvelenare l’un l’altra da questa brutta situazione…” continuò il Re, “I-io non p-posso fare …n-nulla!!” dissi siperata, abbassai il volto, i capelli chiusero il sipario su lla mia faccia sconvolta dal dolore…piansi ancora e ancora…non ricordavo che fosse così doloroso piangere …inizia a tremare come una foglia “I-il mio R-rido…” dissi ..Il Re vedendomi in quello stato allentò la presa ed io in un attimo caddi a terra in ginocchio, senza il suo abbraccio ero solo un inutile peso morto, “Rido?!” ancora lacrime, il Re si inginocchiò davanti a me e mi abbracciò di nuovo, ma piu’ forte! Le mie mani coprivano il mio viso ancora, “Kira! Ci sono io al tuo fianco! Ne usciremo insieme da questo terribile incubo! Andrà tutto per il meglio!” io a quel punto mi calmai, ma le lacrime no, i miei occhi blu sembravano un fiume in piena, “Non mi arrenderò..Non avro mai pace finchè non troverò una cura per mio figlio!” , portai le mie braccia attorno al suo collo e gli dissi “ Grazie Nietzsche *(vedi nota in fondo al capitolo) ”, pronunciai il suo nome senza onori, lui si scostò da me, mi prese il viso tra le mani , con i pollici grandi mi asciugò il mio umido viso “Era da anni che non ti sentivo pronunciare il mio nome…Amo quando lo fai! “ disse e mi sorrise, i suoi occhi neri mi incantarono, mi facevano sentire sicura e forte di nuovo! Avevo fiducia in lui, volevo dimostrarglielo, gridargli che lo amavo piu’ di prima..lentamente mi avvicinai a lui, i suoi occhi diventarono sempre piu’ grandi, sempre piu’ vicini, gli toccai il viso, e trovai a nord-est del suo viso, sulla sua guancia una cicatrice della guerra a forma di “X” rovesciata “la sua medaglia all’onore” com’era solita chiamarla lui,gli accarezzai i capelli mossi e mori e gli sussurrai piano “Grazie mio Re”..”Ti amo e non ti abbandonerò mai!” gli promisi, volevo baciarlo con tutta me stessa, ma lui mi prese le mani e le scostò da sé.
Capii che l’avevo ferito prima, con il mio non controllo su me stessa..ma lui aveva ragione! Dovevo farmi coraggio e adoperarmi per trovare una soluzione e poi c’erano ancora Haruka e Juri!
Il Re si alzò, e mi aiutò a sua volta ad aiutarmi a mettermi in piedi, poi si girò verso la porta e di spalle mi disse “Juri ti aspetta…” …”..Asciugati le lacrime …mia Regina!”

[size=1]*Nota= Pronuncia di Nietzsche: Nice (all’italiana con una sola “c” ^^)



Un grazie speciale alla mia dolce e paziente amica Sandra che mi ha aiutato a frenare la mia foga da novella "scrittrice" e a calibrare meglio il dolore di una Regina!Ti lovvo tanto!! XD

***FINE CAPITOLO 10***



Licenza Creative Commons
The seed of evil by kialovejapan is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.



Edited by KiaLoveJapan ® - 9/12/2013, 19:39
 
Top
kialovejapan
CAT_IMG Posted on 18/6/2012, 18:26




***CAPITOLO 11***

IL DOLORE DI UN PADRE



La coppia reale congedò il Dottore per i suoi preziosi servigi. “Se avete problemi non esitate a chiamarmi!” disse il Dottore, “Grazie … Noi lo apprezziamo molto … “ disse il Re, stringendo la mano al Dottore, e poi voltandosi in direzione della moglie rimasta sull'uscio della porta, dopo la spiegazione del Dottore si era chiusa in sé stessa e non avevo piu' detto una parola.
Mi avvicinai a Kira … era così silenziosa dopo l'incontro con il Dottore … “Grazie caro … “ mi disse lei , la baciai sulla fronte e dissi “Su andiamo dentro … fa freddo!”
Appena entrati la cameriera Lily ci annunciò la cena “Grazie ma non ho appetito” disse la Regina … e si allontanò “Kira … “ le dissi, lei si voltò lentamente, il lungo vestito in tessuto viola fece leggero fruscio a quel movimento di pausa, Che bella! Pensai … Resta con me! … Ho bisogno di te! Ma lei non poteva comprendere quel silenzioso messaggio in codice … era sconvolta da tutta quella situazione … Non la forzai a rimanere, la lasciai andare . Così mi avviai da solo nella sala da pranzo. La casa sembrava così 'strana' senza le grida dei bambini! Rido! Tu devi resistere! … Combatti figliolo!
“Signore?!” disse una voce femminile, “Emh si?!” risposi semplicemente, talmente ero preso dai miei pensieri verso Rido.
“Prima della cena ci sarebbe un ospite: si tratta del nuovo addetto stampa. Ha saputo dell'incidente e vuole parlarle urgentemente, infine dopo le attende il colloquio con il vostro avvocato.”
“Grazie Lily”.
Notai che davanti alla tavola imbandita di succulente leccornie c'era un giovane ometto dall'aspetto impaurito, si sentiva il suo notevole disagio dinnanzi a tutto quel lusso e a quello sfarzo.
“Buonasera … Signor?!” dissi porgendogli la mano in segno di saluto.
“Oh Maestà! I miei ossequi! Il mio nome è Riuji Cullen!” e si inchinò prostratamente dopo avermi stretto la mano con decisione.
“Buonasera signor Riuji!” … Il ragazzo si sentì subito sollevato di sentirsi chiamare da me, il Re, per nome.
“Prego si accomodi … Le posso offrire qualcosa?! Si ferma per cena?!”
“Oh no grazie Sire! I miei piu' sinceri auguri di pronta guarigione al Piccolo Principe!”
“Grazie … Adesso mi dica a cosa devo questa sua visita!?” dissi.
“Ecco vede … La questione dell'incidente di suo figlio ha già fatto il giro del mondo: benchè lei abbia isolato la zona del Lago, c'è stata una fuga di notizie da parte di qualche vampiro trasfigurato nel suo alter-ego in quella zona. Ancora, purtroppo, non sappiamo se è stata una cosa causale o se c'era premeditazione nel trapelare la notizia e creare disordini nella società vampira.”
“Capisco” risposi scuro. C'era da immaginarselo pensai.
“Vede, io sono il nuovo addetto stampa, mi sono da poco insediato nel quotidiano di 'Vampire Journal' ma ho comprovate esperienze in questo tipo di situazioni e incidenti, se così li vogliamo chiamare … Sire”
“Hanno l'aria di un attentato, a mio avviso!” risposi.
“Esattamente Maestà … Quindi visto che lei comprende bene la situazione sarebbe meglio che lei dicesse la sua: un discorso ufficiale per rassicurare la popolazione di vampiri! … Le puo' andare bene Sire?!”
“Certo va bene! A che ora si terrà il discorso?!” chiesi.
“Alle 9 iniziamo a girare ai nostri studi di registrazione e il discorso sarà in diretta, se vole possiamo organizzare il tutto anche nel suo palazzo reale.”
“Grazie! Lo apprezzerei molto!” dissi poi mi alzai dalla sedia, vidi che Riuji mi imitò silenziosamente, gli andai incontro e gli strinsi nuovamente la mano “ Grazie di tutto Riuji … “ Dovere Sire!” poi mi venne in mente una cosa: “Lei non è giapponese?!” domandai “Sono nippo-americano in effetti … “ “Ah capisco” risposi … Potrebbe rivelarsi utile per trovare contatti in America! Magari qualche Dottore specializzato in casi critici …
“Buona serata” dissi “Altrettanto Maestà!” feci un cenno al maggiordomo per condurre l'ospite all'uscita … La porta si chiuse … Mi sedetti al tavolo ed aspettai le portate … Pollo alla griglia “Vuole un po' di salsa al limone Sire?!” mi disse il cameriere “Si grazie … “ ne avevo decisamente bisogno avevo un umore aspro come quello dell'agrume … Non finii di mangiare … Avevo lo stomaco chiuso dall'agitazione … Ogni mio pensiero andava al mio Rido e lla mia Regina … speravo con tutto il cuore che Kira non si fosse fatta prendere dal dolore … “Sire?! L'avvocato la sta aspettando …” “Grazie gli dica che lo raggiungo subito nel mio studio …
Mi avviai verso il mio studio, aprii la porta e vidi l'avvocato Mikage in piedi davanti alla mia scrivania … “Sire … “ disse lui inchinandosi “Sai che non ce n'è bisogno Mikage! Accomodati pure” risposi e mi sedetti sulla mia poltrona girevole di pelle nera … “Ti porgo le mie condoglianze Nietzsche … <ho saputo del Piccolo Principe … “ “Grazie amico mio … “ So che è un momento difficile per te … Ma devo assolutamente comunicarti il rapporto dei miei inviati: si sono verificati disordini in città … Diversi vampiri di livello E hanno attaccato senza ritegno una quantità abnorme di esseri umani …” “Erano controllati da qualcuno … “ sentenziai cupo … “Esatto Nietzsche forse tuo fratello … “ tentò l'avvocato Mikage “Lui non è piu' mio fratello … almeno da quando ha tradito mio nonno … certe cose non si possono cancellare” “Certamente Nietszche e l'hai catturato?!” chiese l'amico “Si … è nelle segrete del palazzo” … “Dovremo procedere per interrogarlo!” disse Mikage “Si e subito! Voglio sapere perchè?! Perchè quel bastardo?! Un vile che attacca i cuccioli e non il problema all'origine che sarei io!!!”... “Dannazione!!!” gridai “Adesso calmati Nietszche! Domani preparò una squadra ma se sei in questo stato poco razionale e addicente ad un Re … non ti permetterò di presenziare …” “Si scusa Mikage … Grazie … “ “Non c'è nulla di cui scusarsi la tua reazione è comprensibile ma ricorda le tue origini, i tuoi diveri, i tuoi compiti e i tuoi obbiettivi! Vuoi anche la collaborazione dell'Associazione Hunter?!” “Si … in questo momento abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile … Inoltre se non o chiedessi gli Hunters ci prenderebbero come dei reali dalla puzza sotto il naso … “ “Ah ah ah … “ rise l'avvocato senza freni “ Oh mi scusi Sire … “ Non scusarti bene allora c'è altro che devi dirmi?!” “No per il momento è tutto” “Bene alla buonasera Avvocato” dissi facendogli l'occhiolino "Buonasera a lei e Buonanotte Maestà” rispose di rimando il mio miglior amico.
La cameriera condusse anche lui all'uscita io guardai l'orologio Erano le 22 p.m Di già?! Pensai … I bambini! Mi alzai di scatto e andai dai miei cuccioli.

***



Haruka era tranquillo nella sua stanza, riposava profondamente l'incantesimo di cancellazione della memoria era stato molto potente e intenso! Per un bambino come lui dev'essere stato insopportabile, anche se aveva perso i sensi … Gli effetti collaterali si hanno dopo: giramenti di testa, svenimenti, mal di testa, vuoti di memoria, confusione, … Avrei voluto evitare di farti una cosa simile Haruka pensai mentre gli accarezzai la testolotta riccia.
Gli diedi il bacino della buonanotte …
“Papi?!” “Oh scusa Haruka! Non volevo svegliarti … “
“Come sta Riko?!” chiese Haruka mezzo intontito, dopo l'incidente gli raccontammo che Rido era caduto da cavallo durante un trotto di rodaggio con un nuovo cavallo “Sta bene! Sta solo riposando … come te!” mentii con tutta la forza e positività che potevo sprigionare Haruka NON doveva sapere nulla di quell'incidente!!!
“Domani posso giocare con lui?!” chiese il piccino “Si si vediamo … Voi giovani avete sempre una gran foga nel fare le cose … Ricorda sempre queste parole figliolo:
'Chi va piano va sano e va lontano!'

“Me ne ricorderò padre … “ rispose il cucciolo abbracciando il collo del padre “ 'Notte Papi … “ “Buonanotte Haruka … “ poi gli sistemai le coperte ed uscii dalla stanza per andare dalla mia dolce principessa … Juri!

***




Bussai “Avanti” disse una voce femminile … Era Lily “Come sta?!” chiesi “E' un po' irrequieta Sire perchè … non sente le braccia della madre … “ disse Lily mentre teneva in braccio la piccola Juri, la cullava teneramente su e giu' per calmarla … Io nel frattempo mi avvicinai … le accarezzai la piccola testolotta … “ … Juri! Amore mio! Dormi serena!”...poi canticchiai

'Ti mostrerò ancora un dolce sogno la prossima notte'


… “Ngheee” rispose lei “Ma Sire come riesce a calmarla con una semplice ninnà-nanna!?! E' sorprendente!” “Oh grazie Lily, mi lusinghi!” poi baciai la guanciotta paffuta e calda . Poi dissi a Lily di metterla subito sotto le coperte. Ci mancava solo che anche la piccola si ammalasse pensai Chiusi piano la porta e mi apprestai ad andare verso la camera di Rido … Come stai mia Regina?! Pensai intensamente … Era molto preoccupato per lei …

***



Aprii piano la porta della camera di Rido … Forse stava dormendo anche lei … ipotizzai …
Era tardi …
Come immaginavo: la trovai sulla poltrona accanto a Rido … la teesta appoggiata sul suo cuscino … Le adagiai sulle spalle una coperta …
“Chi-?!” disse lei sorpresa e mezza intorpidita dal sonno, girò di scatto la testa verso di me … “Oh sei tu … “ mi disse “Cara i bambini sono già a letto ci ho pensato io a sistemarli ora vieni a letto anche tu …è tardi”.. “NO!” rispose secca la Regina “Voglio vegliare su mio figlio, ha bisogno di me!” , feci un respiro profondo e le dissi con calma “Ma così ti affaticherai! Ricordati che stai ancora donando il tuo sangue a Juri! Se ti indebolisci, il tuo sangue si indebolisce e anche Juri si indebolisce altrettanto! Per non parlare che le manca il tuo abbraccio!” dissi obbiettivamente … “Tu non puoi capire … “ disse piano …come temevo pensai, il dolore provoca nent’altro che dolore.. “Cara … ti prego … spiegami! Che cosa non posso comprendere?! Non posso comprendere il tuo dolore come madre?! Non posso comprendere che il mio primogenito lotta tra la vita e la morte?!” risposi calmo, guardai fisso la Regina che rimase in silenzio, mi dava le spalle, non sopportavo quella mancanza di rispetto, ma fui accondiscendente, Kira fissava solo Rido come una bambola, così incalzai “Piuttosto non riesco a capire come tu possa stare quì, in questa stanza, inerme..senza fare nulla di utile … Devi essere forte per Rido! Lui non ti vorrebbe vedere in questo stato, e lo stesso vale per Haruka e Juri! Dobbiamo andare avanti nonostante tutto … nonostante questo dolore fino a poco fa a noi ignoto … “ feci una pausa … lei rimase ancora in silenzio … sospirai piano “Kira?! “ poi le dissi “… Distruggi tutto! Piangi tutte le tue lacrime! Disperati fino alla fine! Se tutto ciò ti farà stare meglio … ma ricorda che così non risolverai niente … “. “Rido è mio figlio!!” “Come lo è Haruka e lo è Juri!” risposi stoicamente. “Adesso Rido ha bisogno di me!” disse lei con un tono di voce tremante e piu’ alto del solito, “Calmati Kira! O sveglierai Rido!” , la Regina al suono delle mie parole si calmò un po’, vidi che cercò di ricomporsi e cercare un briciolo di auto-controllo, poi guardò mio figlio, lei gli sistemò il panno umido che aveva sulla fronte, lo strizzò e lo rinfrescò di acqua fresca e glielo rimise sulla sua, sicuramente, calda fronte, infine lo baciò sulla guancia rossa. La Regina si scostò lentamente da lui, camminava all’ indietro, le mani davanti alla bocca come per cercare di trattenere il pianto che sentivo crescere in lei, non riusciva a trattenere il dolore e la disperazione che la attanagliava …Poteva sputare solo veleno dalla sua bocca…in quel momento era fuori di sè come non l’ebbi mai vista in tutta la mia vita da vampiro. Mi avvicina piano a lei, le mie scarpe rimbombavano in quella piccola stanza…TAC TAC..la cinsi per le spalle per darle e trasmetterle tutta la forza di spirito che avevo e che dovevo avere, poi la girai verso di me,era così bella la mia Regina, Kira…Angelo mio, pensai, odio vederti in questo stato, se tu soffri io soffro il doppio di te.. non perdere la tua anima integra e pura in questa spirale di dolore! Le mie mani sorreggevano quel corpo debole e fragile, le mie mani la stringevano forte, sentivo il suo calore freddo, sentivo che non bastava quell’ abbraccio, tremava ancora come una foglia per il futuro oscuro che si prospettava su nostro figlio…”Il dolore provoca dolore,…” iniziai a dire piano, “Noi dobbiamo cercare di non farci avvelenare l’un l’altra da questa brutta situazione…” continuai, “I-io non p-posso fare …n-nulla!!” disse disperata, abbassò il volto, i capelli chiusero il sipario sul suo viso ormai sconvolto dal dolore…pianse ancora e ancora…tremava ancora… “I-il mio R-rido…” disse ..Vedendola in quello stato allentai la presa.. ma lei in un attimo cadde a terra in ginocchio, senza il mio abbraccio era forse perduta?! Pensai timoroso, “Rido?!” disse la Regina.. ancora lacrime, mi inginocchiai davanti a lei e l’abbracciai di nuovo, ma piu’ forte! Lei si copriva ancora il viso con le mani, “Kira! Ci sono io al tuo fianco!

Insieme usciremo da questa foresta nera!



Andrà tutto per il meglio!” a quel punto avvertii che si rassicurò un poco, ma le lacrime no, i suoi bellissimi occhi blu sembravano un fiume in piena, “Non mi arrenderò..Non avrò mai pace finchè non troverò una cura per mio figlio!” , dissi.. in un attimo lei portò le sue braccia attorno al mio collo e mi disse “ Grazie Nietzsche *(vedi nota in fondo al capitolo) ”,ha pronunciato il mio nome!...e senza onori! Mi scostai da lei, le presi il viso tra le mani , con i pollici grandi le asciugai il suo umido viso “Era da anni che non ti sentivo pronunciare il mio nome…Amo quando lo fai! “ le dissi lei mi rispose con un sorriso, mi persi in quei bellissimi occhi color zaffiro e lei si perse nei miei occhi nero pece, la amavo con tutta l’anima! Tuttavia sentivo che dentro di me rimaneva un pizzico di orgoglio ferito..non mi aveva dimostrato rispetto prima, alzando pu’ del dovuto il tono con me, quella scenata fuori controllo è inammissibile, un reale non si dovrebbe MAI comportare in un simil modo..lentamente notai che si avvicinava sempre di piu’ a me, i suoi occhi blu diventarono sempre piu’ grandi, sempre piu’ vicini, mi sforò il viso, e trovò a nord-est di questo, sulla mia guancia, una cicatrice della guerra a forma di “X” rovesciata “la mia medaglia all’onore” com’ero solito chiamarla,mi accarezzò i capelli mossi e mori poi mi sussurrò piano “Grazie mio Re”..”Ti amo e non ti abbandonerò mai!” mi promise, voleva baciarmi, ma io non potevo concederglielo dopo quello che era successo doveva capire! Le presi le mani e le scostai da me con difficoltà.
Doveva comprendere che mi aveva ferito prima, con il suo non auto-controllo su sè stessa.. Il mio amore non è così gratuito e scontato non siamo piu’ due adolescenti perdiana!
Mi alzai, e l’aiutai a sua volta a mettersi in piedi, poi mi girai verso la porta e di spalle le dissi “Juri ti aspetta…” …”..Asciugati le lacrime …mia Regina!”


*Nota= Pronuncia di Nietzsche: Nice (all’italiana con una sola “c” ^^)


Un grazie speciale a Hino-sensei perchè da lei ho preso in prestito alcune frasi troppo belle XD


***FINE CAPITOLO 11***




Licenza Creative Commons
The seed of evil by kialovejapan is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.



Edited by KiaLoveJapan ® - 9/12/2013, 19:43
 
Top
kialovejapan
CAT_IMG Posted on 19/6/2012, 23:22




*** CAPITOLO 12***

COLAZIONE

{Parte I}



Era già mattina, in genere i vampiri dormono di giorno e vivono di notte ma questa non è la giornata tipo di un Re.
La sveglia suonò puntuale alle 6 A.M. il Re la spense subito e la mise in funzione snooze, dopo cinque minuti avrebbe suonato nuovamente, voleva stare ancora un po’ sotto le coperte con Kira.
Capelli sciolti
leggermente disordinati
quel suo bel viso.
Su di te
ancora i segni del dolore della scorsa notte.
Occhi gonfi.
Ripetuti pianti.
Ripetute lacrime.

Questo pensava il Re.
Le sfiorò il nasino e poi le sussurrò dolcemente “Amore?” …”Mmh?!” piano piano le palpebre svanirono e fecero spazio al piu’ prezioso dei suoi tesori: i suoi bellissimi occhi blu.
I miei zaffiri pensò il Re.
“Buongiorno..” disse piano il Re, “’Giorno..” rispose la Regina, i due erano di fianco: lui, sul lato sinistro del letto, era riverso sul fianco verso il centro del letto, di riflesso, lei, sul suo lato destro, anch’essa sul fianco, fissava sua Maestà il Re..La Regina voleva approfittarne per fare pace per ieri notte.
Dopo la scenata di ieri sera.. devo correre ai ripari pensò decisamente la Regina.
Era corsa da Juri e le aveva cantato la ninna nanna, ma quando tornò nella sua camera, il Re si era già coricato, senza dirle nemmeno una parola.
L’ho strapazzato troppo… pensò lei.
Così, con un pizzico di malizia e savoir faire, si avvicinò al cuscino di lui con il suo viso, erano a meno di 50cm l’uno dall’altra, con le manine delicate accarezzò prima la fronte per poi passare alla folta chioma, il Re si lasciò fare, stava per chiudere gli occhi e baciarla….
..quando suonò di nuovo la sveglia.
Addio atmosfera romantica… pensò rammaricata le Regina.
“Accidenti sono già le 6.05!!” disse il Re, “devo prepararmi per il discorso..” “Quale discorso?!” chiese la moglie..non ne sapeva nulla, dopotutto era accaduto tutto così in fretta, “Beh ecco il nuovo addetto stampa del Vampire Journal ha consigliato di tenere un discorso per rassicurare la popolazione dei vampiri visti i recenti attacchi a dei poveri umani indifesi..” “Level-E manovrati da qualcuno immagino..” disse la Regina, “Esatto, poi questo Riuji, il ragazzo addetto stampa, ha origini Nippo-americane quindi magari ci potrebbe fornire dei contatti di qualche dottore specializzato per Rido..chissà? Meglio tentare tutte le strade che il destino ci offre..” concluse il Re, nel dire tutto questo si era già vestito e tutto: pantaloni, scarpe, calzini, cintura, camicia, gemelli, aveva solo qualche problema con la cravatta, ossia gli veniva sempre il nodo piccolo “Dammi caro.. ti aiuto io con la cravatta..” si offrì la moglie “Grazie Kira..Come farei senza di te?”, lei sorrise, gli snodò la cravatta e rifece tutto da capo, ma al contrario ovviamente, “Volevo chiederle scusa, Sire, per il comportamento sconsiderato e poco consono ad una Regina, che ho avuto ieri sera..” una piccola pausa, un respiro profondo.
Dai Kira! Coraggio! Si fece forza la Regina.
“…Attendo la mia punizione.” Il Re si sentì sollevato di ricevere le sue scuse, era da anni che non avevano avuto un diverbio simile; è uso e consuetudine della coppia reale, soprattutto quando la moglie contraddice o comunque presta un comportamento poco adeguato, che il Re punisca la Regina con il metodo che ritiene più consono e adatto alle circostanze. “Accetto le tue scuse, mia Regina, e per la punizione ci penserò su..” “Come desidera..” rispose lei, “Ti prego basta con i formalismi, mi incuti timore! Alle volte mi sembra di non riconoscerti più sai?!” “Davvero? Ma guarda..! Un Re in difficoltà..” e sorrise rivolgendogli il suo sguardo piu’ tenero ma anche divertito, “Fatto..” disse Kira, “Come ti sembra?” il Re si guardò nel grande e lungo specchio fissato alle ante dell’imponente armadio bianco, rispose “E’ perfetto”
Il nodo non è ne’ troppo grande, ne’ troppo piccolo, ne’ troppo stretto, ma neanche troppo lento.. pensò il Re.
La regina aveva un abilità impressionante nella moda: aveva cucito personalmente molti vestitini per Juri, Haruka e Rido quando erano piccolini e ancora dava dimostrazione del suo talento artistico.
“Grazie Kira” disse il Re, le si avvicinò, la cinse per le spalle, si abbassò leggermente su di lei e la baciò sulla fronte, la Regina non aspettava altro, finalmente quel bacio riconciliatore, anche se non era quello che si era immaginata
E’ un buon inizio. Pensò lei.
“Pranziamo insieme?” chiese prima che lui fuggisse dalla grande stanza matrimoniale, “dipende, ho parecchi impegni oggi, comunque ti faccio sapere”, a Kira non andava affatto bene “quali sarebbero questi ‘parecchi impegni’?”, il Re aveva fatto per girarsi verso la porta ma a quella nuova domanda dovette rigirarsi di nuovo verso di lei “vorrei parlare con Riuji magari lo invitiamo a pranzo e vediamo se possiamo contare su un suo aiuto..” “E poi?” chiese ancora la Regina
“..”
Silenzio.

Un attimo per pensare.
Un attimo per riflettere.


Non rivelerò a Kira della prigionia del colpevole dell’incidente del lago.
Oh rinnegato fratello segregato nelle segrete del maniero..
So che lei non approverebbe mai un simile trattamento, anche se fosse stato il suo peggior nemico, che testarda.. ricordo benissimo la sua indole umanitaria e la sua smisurata bontà d’animo.

“L’avvocato ha delle questioni da sottoporre alla mia visione..” mentì.

Un attimo per mentire.


“Sempre Mikage? E va bene.. baderò ai bambini sperando che la malattia di Rido migliori almeno un po’…” disse Kira con una puntina di sconforto..
“Kira non fare quella faccia ricorda che tu dev-“ lei lo interruppe “DEVO ESSERE FORTE PER LUI!” ripetè energicamente Kira.
Questa è la donna che ho sposato pensò il Re.
“Adesso fammi andare, devo ancora preparare il discorso per non dire lavarmi la faccia e fare colazione..” a quella parola Kira ebbe un’idea.
Colazione? …Mmh pensò, ma gli impegni e la fretta del Re non le avevano dato modo di mettere nulla in atto.
Il Re andò nel suo bagno privato, prima di entrare c’era sulla porta il suo Maggiordomo di fiducia Castor, “Padrone..” disse questo inchinandosi dinanzi a sua Maestà, “per oggi non richiedo i tuoi servigi Castor, mi raderò da solo, grazie.” “Come desidera Signore” disse il Maggiordomo.
Entrato nel bagno il Re fissò per un secondo quella stanza: era grande quasi quanto la sua camera matrimoniale, illuminata con candele soffuse e profumate come se fossero degli incensi indiani, arredata con finestre preziose accuratamente chiuse da pesanti e spesse tende scure per via del Sole, (anche se era inverno il palazzo reale era, almeno ai piani alti, colpito già di primo mattino dai raggi solari), impreziosita da due lavandini bianchi e lucidi, ci si poteva quasi riflettere la propria immagine, la vasca da bagno incastonata sempre linda e lucida, i rubinetti tutti in oro con delle rifiniture in argento sembravano un raro ricamo, il divanetto in tessuto color porpora.
Nulla è cambiato pensò il Re.
Iniziò a lavarsi la faccia, radersi la barba, una leggera mano di dopobarba, poi si rinfrescò nuovamente il viso con acqua ghiacciata per svegliarsi un po’, al contatto di questa però si ricordò la diagnosi del Dottore..

”E’ solo questione di tempo..”


“Nooo!” gridò il Re, poi un flashback a quel terribile giorno.
Il volto di quel maledetto
quel ghigno malefico.

“Quel traditore la pagherà cara…! Il testamento…Io non lo permetterò mai!” gridò e con forza sbattè il pugno destro sul lavandino, non accorgendosi che aveva colpito in pieno le lame del rasoio, sangue rosso iniziò a macchiargli prima la sua pelle, poi la mano infine inzuppò l’orlo della camicia all’altezza del polso “Oh no! Dannazione!” imprecò il Re.
Fortunatamente quel bagno era a chiusura ermetica: non usciva e non entravano né rumori né odori di alcun genere questo per evitare che, in caso di tagli nella rasatura della barba, casi rarissimi ovviamente, l’odore del sangue non avrebbe agitato i bambini. Era tutto calcolato.
Ora però sono in un ritardo cronico sulla sua tabella di marcia! Pensò frustrato il Re.
Doveva rivestirsi e cambiarsi la camicia, praticamente ricominciare da capo. Aspettò che la ferita si fosse rimarginata per poi aprire lievemente la porta e chiedere a Castor: “Castor, per favore, chiamami la mia Regina” “Ai suoi ordini Sire”, Nietzche richiuse la porta e si mise a sedere sul divanetto che c’era nel bagno, poi qualcuno bussò alla porta “Si?!” chiese forte il Re, anche se sapeva chi era, “Mio Re, mi ha chiamata?” sentì la voce della sua Regina a fatica per via delle imbottiture ermetiche, il Re le aprì la porta, lei entrò in quel minimo spazio di agibilità che le diede e attese il volere del Re, Nietzche si girò verso di lei fissando il pavimento, alzò il braccio destro dove si era macchiato la camicia bianca..La Regina lo guardò con una faccia assai divertita, a stento tratteneva le risate, “Ppffhh..”, “Ti prego non cominciare..” disse scuro, “ah ah ah..scusa tesoro ma ..ah ah ah… sai te lo dicevo sempre prima la pulizia e poi i vestiti! Ah ah ah”..”Ricorda che sei sotto punizione e che devo ancora sceglierla..” disse più scuro che mai il Re “ah ah ah scusami caro…non voglio ma non riesco a tratt-“ non riuscì a concludere la frase che in un attimo Kira sentì un gran colpo forte alla nuca, aveva sbattuto contro il poggia mano del divano..”Ahi!” disse lei: il Re l’aveva immobilizzata sul divano, era completamente sopra di lei, Kira sentiva il suo cuore battere all’ impazzata, aveva paura, non sapeva cosa le sarebbe successo.
Si trattava di ira? ..Rabbia? ..Frustrazione?..
”Mio Re..?!”..”Sssh..” disse lui, le teneva i polsi fermi con le mani grandi e forti, era completamente inerme non sarebbe mai riuscita ad opporgli resistenza, a causa della tensione Kira si morse il labbro, un canino bianco le spuntò fuori dalla bocca, quel bagliore intenso e color avorio fece irritare ancora d piu’ Nietzche..”Mi stai provocando?” chiese il Re…

”…”
Silenzio.
Paura.
Terrore.
Panico.


“..Rispondimi quando ti parlo!” disse con tono brusco il Re, “Mi fai male! Lasciami and-“..”Lasciarti andare? No..Non ci penso proprio, ieri la mancanza di rispetto oggi mi ridi in faccia..e domani cosa farai? Credo che ti meriti una punizione coi fiocchi..”
Sì, mi ha chiesto scusa ma solo dopo averla calmata dopo ore e ore!! Pensò tra sè e sè il Re..
“Adesso faremo colazione, mia Regina” disse piano e sorrise mostrando tutti i denti, canini compresi..


Nota dell'autrice: Vorrei dedicare questo capitolo a tutte voi, carissime amiche, che mi correggete sempre, mi consigliate le migliori tecniche per migliorare il mio "brusco e punteggiato" modo di scrivere xD. So' de coccio ma dopo un po' ci arrivo! Questo è il frutto della vostra pazienza e vi lovvo tanto! ^_^

***FINE CAPITOLO 12 PARTE I***


Licenza Creative Commons
The seed of evil by kialovejapan is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.



Edited by KiaLoveJapan ® - 9/12/2013, 19:53
 
Top
kialovejapan
CAT_IMG Posted on 6/7/2012, 18:36




***CAPITOLO 12***

COLAZIONE

{PARTE II}




Gli occhi di Kira si fecero più bianchi che blu, li aveva spalancati dall’orrore..Sapeva,sapeva cosa stava per succedere.
“Adesso io berrò un po’ del tuo sangue e poi tu farai lo stesso con me..” concluse il Re..
“No! No! La prego!” Kira era terrorizzata, alla stregua della scorsa notte.
“Ah ah ah se permetti adesso rido io! Ma le carinerie non funzionano con me.”
“No! No! No!” gridò Kira ancora.
“Urla tanto quì non ti sentirà nessuno! E ricorda che questa è la mia scelta come punizione. Tu dovrai bere il mio sangue.”

Una lacrima scese dall’occhio destro della Regina, però si calmò, non disse più nulla, contro gli usi e i costumi della Monarchia non poteva fare nulla, ricordava come se fosse ieri gli insegnamenti della madre, specialmente uno che lo ripeteva in continuazione:

“Sii forte! Sii paziente! Contro il Tuo Re non puoi fare niente”



Il Re, vista la compostezza della Regina, sbollì la furia che l’aveva impadronito per qualche secondo, sapeva che non andava bene.
Quei sintomi credevo che fossero del tutto spariti..pensò il Re e si toccò la cicatrice che portava sulla guancia.
Kira aveva gli occhi vuoti e spenti, evitava il suo sguardo.
Si vergogna di me, pensò lui, così fece la prima cosa che gli venne in mente: d’istinto si posò delicatamente su di lei e si lasciò cullare dal carillon continuo e regolare del suo cuore, potè sentire il suo respiro veloce e agitato.
Ad un tratto dei singhiozzi ruppero quella calma forzata.
Il Re si alzò su: la Regina era scoppiata a piangere dalla tensione del momento di prima.
“M-mi dispiace” disse piano il Re e le accarezzò la guancia destra con due dita. “Perché?” chiese la Regina, ”perché non mi ha detto niente?”
Il Re non rispose, lasciò che la Regina si sfogasse, nessuno l’avrebbe sentita, “Perché?” ripete Kira, stavolta lo guardò dritto negli occhi, Nietzche si sentì scuotere dentro di lui: una fitta all’altezza del cuore, come se gli mancasse il fiato.
”Sei bellissima anche quando sei arrabbiata” le sussurrò piano prendendole il viso con le mani; erano vicinissimi.
“Non mi hai ancora risposto..” incalzò Kira…
“Sssh” disse piano Nietzche e posò il dito indice sulla piccola bocca dell’amata.
A quel sussurro Kira si calmò, anche se dentro rimaneva ancora inquieta per la mancata risposta.
Insieme i due si coricarono comodamente sul divanetto lei sotto e lui sopra, con molta calma Nietzche scostò i lunghi capelli scuri di lei per fare spazio alla visione piu’ bella che un vampiro possa vedere...
Un collo bianco
morbido
liscio
e profumato.

Respirò leggermente sopra di esso, poi lo leccò piano con la lingua come quando ci si appresta a mangiare a tavola e si spizzica un pezzetto dal piatto piu’ succulento...
Kira abbracciava la schiena e i fianchi di Nietzche, da tempo non ritrovavano una certa intimità.
Fu questione di un attimo..
.. i due canini affondarono nel collo di lei..
“Ah!” gemette Kira, intanto Nietzche succhiava avidamente il sangue di lei.
E’ così dolce pensò lui.
Non ricordava di averne mai assaggiato uno così buono; un rivolo di sangue si fece spazio tra il collo di Kira fino a raggiungere la collana che sua madre le aveva tramandato: il simbolo della nobile Casta Pura Sakura, rappresentata da un canino dei grandi antenati vampiri, esistevano diversi amuleti (collane, orecchini, braccialetti, segnalibri, catenine varie, fermacravatte), di svariati tipi a seconda del possessore, se maschio o femmina , da sempre le figlie e i figli di questa famiglia venivano dati in matrimonio ai Re delle varie generazioni.
Mentre Nietzche succhiava il suo sangue sentiva diffondersi dentro di sé un calore immenso, aveva di nuovo energie, la mano destra con la quale si era tagliato prima, accarezzava la nuca di Kira, subito smise di pulsare.. anche se era solo una ferita superficiale il dolore traumatico era rimasto, ma adesso non piu’..
Ancora avidamente succhiava il suo sangue, lo bramava, lo desiderava era come una droga per lui, sperava di trovare qualche ricordo o almeno qualche traccia della memoria di Kira, attraverso il suo sangue, ma invano; la Casta Pura Sakura si tramandava un potere speciale: si trattava di una tecnica che consente di occludere i ricordi al vampiro, che sia il Re o chicchessia che beve il sangue di un membro della famiglia Sakura, allo stesso modo Kira stava facendo con Nietzche, questo potere tramandato era stato imposto dagli antenati della famiglia Sakura che avevano assolutamente proibito, pena la morte, mostrare i propri ricordi Re compreso, questo per due motivi: evitare che in caso di rapimento/ sequestro della Regina questa riveli i segreti del Re ai nemici in caso di guerra o conflitti vari, tramite atti di tortura e violenza. E ultimo, ma non meno importante, evitare che questa tecnica speciale tramandata da secoli venisse scoperta.
Ma questo incantesimo non era tutto rosa e fiori, molti Re Vampiri del passato, estremamente gelosi, avevano ucciso le loro Regine per poi riprendere moglie sempre dalla Casta Pura Sakura; si narra di una leggenda di 500 secoli fa’ diun Re, che poi venne spodestato per infermità mentale, aveva quasi sterminato la generazione Sakura, furono presi dei seri provvedimenti contro quel Re sconsiderato. I Naijin, le guardie reali del Re, fecero un blitz e catturarono il Re, poi lo sottoposero a vari controlli medici i quali gli diagnosticarono una pazzia cronica e instabile. Fu rinchiuso in un maniero ai confini del Regno per l’eternità, si disse che si uccise da solo, bevendosi il suo stesso sangue. Altre leggende, invece, narrano che approfittò di un momento di distrazione di una guardia, usandolo come sua marionetta per farsi uccidere con l’arma anti-vampiro che possedeva: una Kusarigama [1. N.d.A. vedi in fondo al capitolo]
Nietzche voleva sapere…odiava rimanere all’oscuro,
E se lei mi tradisce? Pensò il Re.
Lui non avrebbe mai potuto scoprirlo se non cogliendola sul fatto…
Una rabbia assurda lo invase, perciò succhiò piu’ forte il sangue caldo dal collo di lei, Kira era abituata a quella reazione così per sedarlo gli toccò leggermente la testa con la mano sinistra, a quell'amorevole gesto il Re realizzò che sua moglie non l’avrebbe mai tradito, si calmò e si alzo’ dal nido di lei.
Fissò Kira per un attimo... il rivolo di sangue che colava dal collo di lei le aveva sporcato il colletto della camicia verde smeraldo, infine il Re si leccò i residui di sangue sulla sua bocca, come un bambino si ripulisce dopo aver gustato un buonissimo gelato.
Kira era immobile ...fissava Nietzche allo stesso modo.
So che rientra tra i miei doveri di Regina ‘Soddisfare il Re nel modo in cui egli decide’ ma… pensò la Regina.
Tra tutte le punizioni quella di bere il sangue del Re era diventato il suo peggior incubo, specie dopo la guerra tra Vampiri e Hunter.
Tutti quegli orrori
tutti quei morti.
Non riesco a sopportarlo
, sentiva che il suo cuore sarebbe scoppiato nel vedere simile violenze e brutalità…
Perché, mio Re, sei così crudele con me?
Una lacrima fece diventare i suoi occhi di un blu piu' lucido e profondo…
“Kira?” disse piano lui, “..sai che la punizione va scontata…” concluse.
Kira lo sapeva, lo sapeva bene, sapeva bene anche che bere il sangue della persona amata doveva essere un piacere, un momento di estasi invece per lei era diventato un incubo!
Nietzche si abbassò di nuovo verso di lei e le diede un bacio dolce sulla guancia e poi sul punto del collo in cui un attimo fa’ aveva affondato i suoi canini.
Kira cercò di farsi forza. In fondo da piccola ho sempre desiderato questa vita e nessun’altra…Pensò; girò piano il viso verso il suo Re, le era molto vicino, baciava ancora il suo collo, gli occhi si incrociarono per un eternità infinitesimale, Kira era catturata da quegli occhi, i dolci baci di lui continuarono sul suo collo, per tranquillizzarla e prepararla all’atto, anche il Re sapeva di essere crudele.
“Ah” gemette piano Kira, ad un certo punto non capì piu’ niente, chiuse gli occhi e li riaprì subito dopo completamente sbarrati, ma diversi: erano rossi
Il Re si era goduto tutta la scena, mentre continuava i preliminari della punizione.
E i miei zaffiri?.. Pensò.
Intanto Kira si sentiva sempre di piu’ la gola secca, l’odore del sangue macchiato sulla camicia di lui la mandava su di giri. So che me ne pentirò però… pensò la Regina

.. ho voglia di te.



[N.d.A.1=Arma tipica dei Ninja giapponesi si tratta di un falcetto con una catena attaccata all’incrocio tra la lama e il manico, la catena aveva anche un peso all’altra estremità. Se non rendo l’idea è l’arma di Balck Star in Soul Eater: Tsubaki quando è quel falcetto con la catena! ^^]

***FINE CAPITOLO12 - PARTE 2***



Licenza Creative Commons
The seed of evil by kialovejapan is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.



Edited by KiaLoveJapan ® - 9/12/2013, 19:51
 
Top
CAT_IMG Posted on 7/7/2012, 16:58
Avatar

I love you... but you are not mine
.....

Group:
Vampire Hunters
Posts:
1,848
Location:
Sweet dreams

Status:


kia è davvero meraviglioso...io nn so cm fai,ma tu hai talento x certe cose :lol: :*smack*:
 
Top
kialovejapan
CAT_IMG Posted on 15/7/2012, 19:00




***CAPITOLO 12***


COLAZIONE



{PARTE III}



Ancora una volta due canini all’attacco, stavolta erano meno grossi e profondi perché appartenevano a una donna, nonostante ciò, Nietzche, avvertì l’impeto e la foga del momento.
- Kira … - disse piano il Re, lei era ancora sdraiata sotto di lui, ma si sporgeva leggermente in avanti per raggiungere la sua oasi nel deserto.
Ho sete…Ne voglio ancora! Pensò Kira.
Nietzche era sopra la sua Regina appoggiato con la mano sinistra , al poggia mano del divano, l’altra mano, quella tagliata, sorreggeva la testa della Regina per non sforzarla troppo.

***


{[2]: come leggere i ricordi del sangue= da sinistra a destra, poi sinistra e poi ancora destra. ^.^}

Attimi ripetuti di flash…………………..
…….……...Vita passata che non mi apparteneva
Un campo di battaglia……………………………….
………………………………………....Tanti uomini
Armi………………………………………………………………
…….……………………………………….Urla
Spari……………………………………………………………………..
…………………………………Sangue
Tanto sangue………………………………………………………………
………………………...Dolore
..Morte.



Un giovane Oniwaban [3 N.D.A.]
con la sua armatura nera
completamente ricoperta di sangue
grandi occhi giovani
che poco hanno visto del mondo
erano occhi buoni
erano occhi verdi

sono occhi vuoti ..
sono occhi spenti.


Un braccio si avvicinò a quel giovane Oniwaban sfortunato..
troppo veloce per vivere..

.. troppo giovane per morire.


Era un’armatura rossa, era un reale……………………………………
……………..Il mio Re.
.
Si sfilò il guanto spesso di pelle
la grande mano che ben conoscevo
si posò delicatamente
sul volto del giovane Oniwaban
chiuse le palpebre
infine mise

due oboli
sugli occhi chiusi
del giovane


‘lo spiedo di ferro’ serviva
per pagare dazio
ci avrebbe pensato il Demone Caronte
a traghettare la sua anima.
I Romani lo chiamavano
“ferocia illuminata”:
il traghettatore dell’Ade.
Dal fiume Acheronte lo smistatore di anime dannate
conduceva le anime più corrotte fino
ai gironi piu’ profondi
dell’Inferno
sul Lago ghiacciato Cocito
sul fiume Stige
coi suoi occhi
due tizzoni ardenti
avrebbero tenuto compagnia
per tutto
il viaggio
la sfortunata anima
peccatrice.


[N.D.A]=La scrittura in rosso è il ricordo del Re in prima persona (un po’ come Yuki nei ricordi di Kaname.

Non c’era scampo per quelle anime
hanno tutte peccato
peccato per me
non si salveranno piu’
nessuna redenzione per loro
come lo è per me.


[ N.D.A.]= La scrittura in corsivo in viola sono le visioni dei ricordi della Regina. Un po’ come Yuki quando è dentro ricordi di Kaname.

Mi sentivo strana, come se un dolore lancinante al petto mi trafiggesse il cuore Nietzche?
Che ti succede?
Non è colpa tua
la guerra dovrebbe essere bandita
Sii forte!.. Mio Re!


Guardavo quel giovane Oniwaban
che aveva combattuto valorosamente
in battaglia
che valore diamo alla vita?
Non posso accettare la morte
di un giovane e fiero guerriero.

La guerra deve finire.


Vidi una landa desolata
invasa da fumi e incendi qua’ e la’
un intero genocidio
Vampiri contro Hunter
i miei occhi blu riflettevano.
L’ultima Grande Battaglia di Verloren.
L’ultima battaglia prima della tregua.

***


Kira allentò il morso sul collo di Nietzche, ne aveva abbastanza di tutto quell’orrore.
Ho scontato la mia pena pensò.
Pian piano si staccò dal collo del Re, lui allentò la presa che aveva sulla sua piccola testa, in modo tale da farla appoggiare al poggi mano del divano. I due si guardarono per un po’..

Un minuto...
O forse due...
Un’ora...
Fatto sta che per loro era comunque un'eternità.


Kira non riuscì a trattenere le lacrime.
Il suo bel viso ancora rigato da quell’acqua salata pensò il Re.
- Kira..- disse lui, voleva rassicurarla.
- E’ successo tanti anni fa'...-
Kira istintivamente lo abbracciò con le sue esili braccia, poteva sentire nettamente l’odore del suo dolce dopobarba.
Quanto dolore hai dovuto sopportare in silenzio?
Non posso sopportare. Non posso dimenticare quello che ho appena visto nei tuoi ricordi Amore mio..

Poi si staccò da lui
gli occhi ancora lucidi
una mano che sfiora la sua cicatrice a Nord-est del suo viso.
Non potevo fare nulla dinanzi a cotanta bellezza e sensibilità, la Mia Regina mi stregava sempre
la guardai intensamente
occhi blu lucidi
occhi lucidi.
Le sue pupille, come veloci comete, si spostavano continuamente su ogni mio angolo del viso
poi un movimento fisso
dall’alto
verso il basso
e ancora
dall’altro
verso
il
basso.

Kira iniziò a scrutare ogni suo particolare del viso, la cicatrice, gli occhi e poi la bocca...
quella bellissima bocca...
le labbra carnose e soffici...
lei lo sapeva bene.
Così, lentamente si avvicinò sempre di piu’.
Ancora un po’
ti prego non fuggire da me
io ti amo.

Nietzche notò che gli zaffiri di lei si fecero sempre piu’ grandi, gli prudevano gli occhi da quanto erano abbaglianti e ammalianti.
Io…
non..
poss-

Non fece in tempo a concludere il pensiero che Kira aveva catturato il suo bacio, che da tanto bramava.
Le loro anime si unirono in un tutt’uno.
Non c’era cognizione di luogo ne' di tempo
Quel bacio era il sigillo del loro eterno amore.
Nietzche non potè non notare che le sue guance divennero umide…
Le sue lacrime pensò.
Sei troppo preziosa…
Non…

Nietzche si staccò dalle labbra morbide e soffici di lei
-Kira...-
Lei riprese a baciarlo di nuovo.
Nuove lacrime
Lui si staccò ancora una volta a fatica da quell’ammaliatrice di Regina
le afferrò il viso
infine le disse dolcemente in un sussurrò che le fece venire i brividi sulla schiena..

“Non
piangere
per
me.”



N.d.A 1 = termine giapponese risalente all’epoca Tokugawa con cui si indicavano i custodi dei giardini, termine in codice per dire spie.




***FINE CAPITOLO 12 PARTE III***


Nota dell'autrice svampita xD:
Questo capitoletto lo dedico alla mia amica Gaiafran che mi ha aiutato pazientemente a ricordare le origini del demone dell'Inferno dantesco. Credo che sia venuto fuori un bijoux di capitolo..
Non trovate anche voi?!?! ^.^


Licenza Creative Commons
The seed of evil by kialovejapan is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.



Edited by KiaLoveJapan ® - 9/12/2013, 19:58
 
Top
kialovejapan
CAT_IMG Posted on 1/9/2012, 19:07




***CAPITOLO 13***

Risveglio

{Parte I}




Mentre i Reali facevano colazione, il piccolo Haruka si svegliò stranamente presto quella mattina, proprio lui che era un ghiro di natura.
Aveva in mente qualcosa; scese dal letto con addosso il pigiamino azzurro e gli elefantini, i capelli scompigliati dal sonno profondo, si stropicciò gli occhietti, le mani piccine a mo' di pugni, poi si infilò le pantofole, fece per lasciare la stanza quando all'improvviso si ricordò di una cosa importantissima: si girò verso il suo letto e, avvicinandosi, prese il suo peluche preferito, il coniglietto grigio con in testa la tuba sulle ventiquattr'ore, lo afferrò per la zampa, il peluche si ribaltò su un lato e seguì il suo padroncino.
Haruka attraversò il lungo corridoio e, finalmente, raggiunse la stanza di Rido. Aprì delicatamente la porta per non svegliarlo.
Il papà ha detto che Riko sta male e che deve riposare, ma io ho la medicina! Questo pensava il cucciolo mentre entrava piano nella stanza.
La camera era avvolta nel buio: le tende alla finestra erano tirate, spesse e verdi tende che filtravano la luce dell'alba, quella luce così fastidiosa, specie per un bambino-vampiro.
Haruka strisciò per la stanza, le piccole pantofole prima pattinavano sul parquet poi sul grande tappeto verde, Haruka osservò la camera con quei suoi grandi occhioni brillanti, e quanto gli piaceva quella stanza, che altrettanto gli era proibita, almeno fin quando il fratellone era in salute! La scrivania era piena di libri e fogli, che noia! Pensò Haruka, poi osservò una bel mobile in legno: in cima c'erano altri libri, ma in basso conteneva ordinatamente diverse scatole e lì Haruka sapeva, da buon rompiscatole, che avrebbe trovato i giochi di Rido. Il piccolo fece per avvicinarsi, quando improvvisamente si ricordò la sua missione. Devo dare la medicina a Riko! Così Haruka, si girò verso Rido: vedeva che stava ancora dormendo, era agitato, non stava fermo un attimo. La testa prima a destra poi a sinistra si rigirava senza pace sul cuscino. Haruka si avvicinò di più al letto tra un misto di curiosità e timore per quella strana malattia che aveva colpito suo fratello.
Il piccolo aveva sempre visto Rido come ad un supereroe invincibile: niente lo toccava, niente lo poteva toccare, faceva sempre di testa sua, era testardo, cocciuto, arrogante, ma il piccolo, anche se non era in grado di descriverlo con tutti questi aggettivi, lo vedeva sempre come il suo supereroe: in tutti i giochi che facevano insieme (lotte, sfide, corse,...). Rido vinceva sempre!
Haruka si stropicciò un po' la testa ripensando a quei bei tempi; aveva addosso ancora un forte mal di testa, non si ricordava nulla della gita al lago ghiacciato. L'ultimo ricordo di quel giorno era che stava pattinando felice con tutta la sua famiglia: il papà gli teneva una mano, la madre l'altra e Rido era dall'altra parte vicino alla loro madre.
Haruka appoggiò il suo peluche preferito sul letto di Rido.
-Ecco la medicina Riko -disse.
Sperava con quel gesto di riuscire ad aiutare il suo amato fratello.
-Riko?!- disse piano.
Non aveva mai desiderato così tanto che suo fratello si svegliasse e gli dicesse con quel suo sorriso beffardo: “Stupido marmocchio ci sei cascato ancora! Era tutto uno scherzo.”
Ma ciò non accadde.
Haruka, dettato dal suo istinto, dal suo amore smisurato, dalla sua profonda ammirazione e timore verso il fratello, appoggiò la sua manina sulla fronte bollente del fratello.


-----



Una mano calda, un tocco gentile.
-Chi è?- gridò il piccolo Rido.
-Dove sono? Sono stufo, voglio uscire da qui!-
-Aiuto!- infine concluse.
-...-iuto!...-uto!...-to!...-
La sua unica risposta: l'eco. Sembrava che la sua stessa voce volesse provocarlo, non ti sopporto pensò Rido, rivolto alla sua stesa voce.
Il buio lo circondava, come sempre. Lo avvolgeva e lo tormentava.
Rido si accucciò e si aggrappò a quelle piccola ginocchia tutte piene di cicatrici e medaglie di gloria di giochi pericolosi, in cui era solito cimentarsi, sprezzante del pericolo.
All'improvviso si udì:
-Rido?-
Una voce inquietante e familiare. Rido alzò di scattò la testa. Non vedeva nessun cambiamento in quel luogo dipinto di nera pece.
-Rido? Sono io, svegliati.-




***FINE CAPITOLO 13 PARTE I***




Nota dell'autrice svampita: Ecco finalmente il capitolo 13! Non voleva proprio esser scritto tra mille impegni! xD Ma non temete! Belle e scottanti sorprese vi attendono mie care lettrici Mi farebbe molto, ma molto piacere leggere le vostre considerazioni, commenti anche brevi, addirittura negativi! Perchè mi aiutano a crescere, dal punto di vista di scrittura, bisticcio sempre con la punteggiatura e sono un disastro come diceva il profe di italiano :kill: va be' ma io non demordo, questa fan fiction mi sta prendendo sempre di piu', soprattutto grazie al supporto che voi lettrici mi date! Siete le meglio! :*smack*: Vi lovvo tanto! Al prossimo chappy! Non temete non faccio attendere un mese come la Matsuri Hino! :*vittoria*: :*ciaooo*: See You By Kia


Licenza Creative Commons
The seed of evil by kialovejapan is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.



Edited by KiaLoveJapan ® - 9/12/2013, 20:03
 
Top
16 replies since 24/5/2012, 18:12   243 views
  Share