Alexandra e David, Day class

« Older   Newer »
  Share  
Pieri
CAT_IMG Posted on 21/4/2012, 18:34




Alexandra
Età: 18 anni
Razza: ex umana
Storia:
Era un sabato sera di una calda estate. La notte sprizzava vita ovunque, la musica che riempiva l'aria. Ero uscita con i miei amici per divertirmi, ma in un secondo li avevo persi di vista. Continuavo a cercarli tra la folla, tra quei corpi sudati che si muovevano, che si sfregavano, tra quell'energia palpabile che mi circondava, poi una chioma grigia attirrò la mia attensione. Sensa rendermene conto lo segui, incuriosita da quei capelli bianchi e quella carnagione pallida; i miei occhi lo seguivano e i miei piedi gli stavano dietro.
Improvvisamente mi ritrovai lontano da tutto, lontano dalla gente, lontano dalla musica, il buio ed il silensio mi circondava.
Qualcuno mi afferrò da dietro. ùProvai ad urlare, ma non ci riuscii. Provai a liberarmi da quella presa ferrea, ma più cercavo di liberarmi, più questa mi stringeva. Sentii delle mani accarezzarmi il collo. Una voce sensuale e cupa che mi sussurrava di stare tranquilla, mentre i sensi lentamente mi abbandonavano. L'ultima cosa che percepii fu un dolore lacerante al collo, poi più nulla.

Quando riaprii gli occhi una luce mi accecò.
<<sono morta?>>
<<beh, non esattamente, diciamo che sei...rinata.>>
Mi alzai di scatto, impaurita da quella voce senza provenienza.
<<calmati, io non ti farò del male. Tranquilla ora sei al sicuro, e adesso risdraiati.>>
Una mano mi accarezzò la fronte.
Quel tocco così gentile mi fece calmare e mi sdraiai, respirando lentamente. Mi ci volle qualche minuto di silenzio per far mente locale; ricordavo chiaramente il dolore lacerante al collo, il respiro affannato, i battiti del cuore in aumento, ma ora tutto sembrava così lontano.
Poi, improvvisamente, mi resi conto del silenzio che c'era. Non nella stanza, il silenzio che c'era in me. Chiusi gli occhi e mi concentrai alla ricerca di quel suono così familiare, così normale ad esserci, ma non lo trovai.
Il panico si impadronì di me. Scattai seduta, il respiro in aumento, la testa che iniziava a girarmi. Era tutto normale, tranne la sua assenza.
Una chioma viola mi balzò davanti, prendendomi la testa fra le sue mani grandi e gentili. Due occhi di un verde intenso catturarono i miei, poi la sua voce mi stordì. Era così bassa, soave, penetrante; mi ripeteva sempre le stesse parole:
<<non ascoltare il silenzio, ma la mancanza di questo>>
Inizialmente non capii poi, quando iniziai a tranquilizzarmi sentii suoni nuovi, mai uditi prima.
<<lo senti vero? è il battito d'ali di una farfalla. Ora seguilo con il respiro, chiudi gli occhi e seguilo.>>
Feci come mi aveva detto, seguii quel lieve battito d'ali e il mio respiro si calmò, poi riaprii gli occhi.
<<va beglio no?>>
Rimasi in silenzio.
<<mi chiamo David.>>
Restai ancora in silenzio, come se aspettassi qualcos'altro dalla sua voce.
<<ok, sò cosa stai inconsciamente aspettando, sò cosa vuol dire sentire quel silenzio dentro, quel senso di mancanza, di malinconia; ci sono passato anche io.>>
Mi fissò per qualche secondo, poi continuò: <<l'altra sera ti è sucesso qualcosa che pensavi impossibile, ma che purtroppo accade troppo spesso. Quel ragazzo che hai seguito, fin dentro il bosco, era un vampiro.>>
Rimasi sconcertata. Un vampiro? Pensava veramente che credessi ad una stupidaggine del genere? Come poteva pensare che potessi essere così stupida da farlo? Evidentemente capì cosa stavo pensando.
<<non pretendo che tu mi creda, sò che non sei stupida, ma sò che alla fine mi crederai, è impossibile non farlo.>>
Fece un attimo di pausa, poi riprese con la sua storia così inverosimile. Mi raccontò di come questo vampiro mi avesse stregata, di come mi avesse catturata e di come si sfamò con il mio sangue. Mi disse che lui arrivò troppo tardi per impedirgli di mordermi e di come ha combattuto con lui, finendolo per uccidere, per potermi salvare, anche se il mio destino non sarebbe cambiato di molto.
<<...Ormai ti aveva già quasi completamente prosciugata, il tuo destino era segnato: difronte a te c'era solo la morte eterna, in cui la vita sarebbe stata solo un ricordo. Quindi cosa cambiava lasciarti morire così o farti morire facendoti rinascere? Quindi presi qualche goccia del suo sangue ancora caldo e te le feci bere, sperando che non fosse davvero troppo tardi per farti ritornare a vedere il sole.>>
Rimasi sconvolta da quelle parole. Non poteva essere vero, nulla di ciò che mi aveva raccontato poteva essere successo veramente.
<<non mi credi ancora, eh?>>
<<e come potrei scusa?>> La voce mi tremava leggermente; solo la più piccola e remota possibilità che ciò che mi aveva detto potesse essere vero mi spaventava.
<<allora ascolta di nuovo il silenzio e dimmi, non manca qualcosa, qualcosa che ci sarebbe stato se tutto ciò non fosse successo?>>
Nella sua voce sentivo disperazione e dolore, un dolore che iniziai a sentire anch'io dentro di me, perchè quel qualcosa di cui lui parlava io ora non lo sentivo più.
Non sentivo più il suo battito, le vene che pulsavano, o anche il suo calore che avevo sempre dato per scontato. Mi sentivo vuota; ERO vuota.
Poi eccole, piccole gocce che scendevano lentamente lungo il mio viso, poi iniziarono i singhiiozzi ed ecco in fine la completa realizzazione della verità: quella non ero più io, non ero più qualcuno di vivo, ero morta e poi rinata, ero un ex-umano, un vampiro.
David mi si avvicinò lentamente, tendendo le sue mani verso di me, poi mi abbracciò. Il suo respiro sulla pelle, la sua voce che sussurrava parole di conforto. Restammo abbracciati per quelle che mi sembravano ore, poi lentamente le lacrime finirono ed i singhiozzi si attenuarono, lasciando posto alla disperazione.
<<perchè, eprchè mi hai fatto rinascere, perchè non mi hai lasciato lì in attesa della morte eterna?>>
<<avresti preferito rinunciare a tutto? Alla possibilità di vivere, di rivedere la tua famiglia, i tuoi amici, di rivedere un'altro tramonto in più?>>
No, non avrei rinunciato mai e poi mai a quella possibilità, se in quel momento sapevo che poteva esserci. Abbassai lo sguardo, cercando di ricacciare indietro le lacrime che minacciavano di uscire di nuovo.
<<immaginavo e sai perchè? Perchè neanche io l'avrei fatto, se avessi saputo che c'era la possibilità che accadesse e sai un'altra cosa? Ringrazio ogni giorno chi me la concessa.>>
Quelle parole mi colpirono come acqua ghiacciata.
<<non capisco. Cosa vuoi dire chi ringrazi ogni giorno chi te l'ha data? Non dirmi che anche tu...>>
Non riuscii a terminare la frase.
<<sì, anch'io sono un vampiro. Mi hanno trasformato molti anni fa e da allora cerco di impedire che altri vengano trasformati come è successo a me, ed anche a te...>>
Mi alzai in piedi e, lentamente mi avvicinai a lui, seduto dall'altro lato della stanza. Quando lo ebbi raggiunto mi chinai su di lui e lo abbracciai. Non vi era un motivo in particolare, ma sentivo di volero stringere a me, poi lo ringraziai dolcemente.

Da quel giorno non passa istante che non stia insieme a lui. è il mio sostegno ed io sono diventata il suo.

Attacco:per attaccare usa due catane con le quali, grazie a dei ideogrammi speciali, riesce a controllare l'aria

Difesa:: barriera di energia

Attacco speciale:: Profondo abisso (con le catane e i suoi poteri da ex-umana crea un vortice in cui gli avversari vengono intrappolati)

Difesa speciale:: muro d'energia

Cura speciale:Soffio di vita


David
Età: 20 anni
Razza: ex umano

Attacco:Fendente di fuoco (come arma possiede una sciabola con cui riesce a maneggiare il fuoco, granzie anche ai suoi poteri di ex-umano

Difesa:Scudo d'energia

Attacco speciale:Morte rossa (la sciabola con cui conbatte si incendia con una fiamma blu, fendendo il nemico con una lingua di fuoco)

Difesa speciale:Cerchio di fuoco (un velo di fuoco lo circonda completamente)

Cura speciale:Linfa vitale
 
Top
0 replies since 21/4/2012, 18:34   32 views
  Share