LUNA D'AUTUNNO, (Seguito di "In una notte di luna...)

Zero si era fermato fuori dal Dormitorio Luna. Ormai conosceva bene le finestre che corrispondevano alla camera di Kaname Kuran e le fissava pensieroso. Ormai era quasi certo di dove fosse Nerissa e non sapeva se le preoccupazioni di Piccola erano del tutto inutili oppure no. Effettivamente, aveva percepito qualcosa di strano in Kaname, durante gli ultimi loro confronti. E poi, quell'eterno sonno che Nerissa si lagnava continuamente, non era normale. Le sue amiche le volevano tanto bene da preoccuparsi per la sua assenza, tuttavia non avevano fatto caso alla stranezza di quella stanchezza costante, ormai abituate al fatto che sembrava fosse una caratteristica di Nerissa.
Comunque, secondo lui Nerissa non si era allontanata dal collegio. Anzi, non era nemmeno troppo lontana dalla sua stanza. Il fatto era capire se, ovunque fosse e qualsiasi cosa stesse facendo, la ragazza fosse anche consenziente o sotto un incantesimo di qualche tipo...ese le sue supposizioni erano giuste, sarebbe stato difficile stabilirlo.
In fondo, non è che fosse preoccupato per Nerissa, in verità. Ma sia Piccola che Mery avrebbero potuto ficcarsi nei guai nella loro ansia di cercarla - come al solito.




Pensò a quanto si era lasciata sfuggire Mery, riguardo il viaggio che le ragazze stavano organizzando. A parte che non avrebbe mai permesso a Mery di partire vista l'estrema debolezza cui versava dopo il "prelievo" di sangue che le aveva fatto. In verità, non le avrebbe permesso di partire e basta, per dirla tutta, ma nelle condizioni in cui era sarebbe stato doppiamente impossibile. Al più presto sarebbe andato dal direttore e lo avrebbe convinto a ritirare il suo assenso alla partenza. Poi c'era anche Piccola. Era stato veramente un incosciente a lasciarla da sola dopo il sinistro incontro/scontro con quei Level E. Distolse lo sguardo dalle finestre di Kaname e decise di aggirare il dormitorio, per andare in cerca della stanza di Piccola...certo, entrare lì dentro sarebbe stato estremamente pericoloso per lui...tutto quello che sperava era che Piccola non gridasse, come faceva di solito, quando lo avrebbe visto.

Nery stava faticando ad emergere dal suo sonno. Si sentiva con il corpo molle, come se fosse immersa in una piscina, solo che invece dell'acqua c'era aria, che la premeva soffice da ogni parte, sollevandola e spostandola, come se fosse leggera ed incorporea, quasi. Socchiuse appena gli occhi e intravide poche macchie di colore. Dopo qualche secondo si rese conto di stare in una stanza in penombra...riuscì a riconoscere qualche oggetto, una lampada, alcuni scaffali di una libreria che emergevano dall'ombra. Una sola piccola lampada era accesa da qualche parte, la luce c'era, ma era molto fioca e lei faticava a riconoscerle quelle immagini. Si sentiva la testa meravigliosamente leggera ma non riusciva a pensare ad alcunchè. In compenso, il suo corpo era sensibilissimo, ricettivo.
Un mano le accarezzò dolcemente un braccio e lei aprì un pò di più gli occhi. Un volto, chino su di lei, molto, molto vicino, divenne a poco a poco riconoscibile.



Nerissa chiuse gli occhi e li riaprì per cercare di schiarirsi la visuale. Ma si sentiva bene, terribilmente bene. Quasi confortata.
Kaname la guardava attentamente. Le sue dita le sfiorarono la fronte, scostandole i capelli.
"Kaname - sama." sussurrò lei, senza alcuna sorpresa.
"Non c'era bisogno che mi incantassi per farmi restare con te così." gli disse.
Lui le sorrise. "Lo so. Come ti senti?"
"Beeeeeeneeeee..." rispose lei. "Posso restare così per sempre?"
Kaname rise piano.
"Dovresti accettare di restare chiusa qui dentro, per sempre." Le rispose.
"Dove devo firmare?" rispose a sua volta subito lei.
Kaname le sorrise apertamente, sfiorandole la punta del naso con un dito. "Dicevi sempre di non riuscire a dormire abbastanza, così ti ho incantata per farti dormire profondamente. Poi ho pensato che, nella mia stanza, saresti stata ancora più al sicuro da qualsiasi tentativo di interruzione. Questo per spiegarti dove sei."
"Oh. Siamo nella tua stanza? E da quanto tempo?"
"Quarantotto ore, circa. Sei arrabbiata?"
"E perchè? tanto Ruka mi ucciderà non appena uscirò da qui. Ma ne sarà valsa la pena."
Kaname stette in silenzio per qualche secondo, come se stesse scegliendo le parole giuste da dire.
"Io ti ho regalato due giorni ininterrotti di sonno. In cambio vorrei che tu mi facessi una promessa."
"...."
"Voglio che tu mi prometta di non partire, Nery."
Lei battè le palpebre. "Sai del nostro viaggio in Giappone?"
Lui distolse lo sguardo da lei.
"Io so sempre tutto, no?"
"Come faccio a dire alle ragazze che non parto più con loro?"
"E' semplice, gli dirai che te lo ha ordinato il Capo. Vedrai che capiranno."
"Tu non le conosci...mi prenderanno in giro fino alla fine del mondo..."
"C'è anche un'altra condizione."
"..."
"Voglio che tu venga ogni sera in questa stanza e ti trattenga per un paio d'ore."
"..."
"Puoi dire che vieni a prendere delle ripetizioni..."
"Come no!" commentò Nerissa ironicamente.
Kaname rise.
"Vorrei che mi facessi compagnia...capirai che, per questo motivo, è impensabile che tu possa partire, non credi?"
"Va bene...se è questo che vuoi..."
"Brava bambina." disse prontamente Kaname, chinandosi di nuovo su di lei. Gli occhi gli brillavano e...