In verità non era accaduto nulla di tutto questo. Il nervosismo e la caduta sotto il tavolo erano stati tutti prodotti della fertile immaginazione di Piccola che, dopo le ultime figuracce, si aspettava che anche questo appuntamento isperato con Zero andasse peggio che mai.
Invece, Piccola si era seduta al suo posto ed aveva atteso tranquillamente che Zero tornasse mettendole davanti una coppetta di gelato.
"Menta e cioccolato, va bene"? Le chiese.
Poi gliene mise davanti un'altra.
"Oppure fragola e limone?"
E poi un'altra.
"Oppure Bacio Perugina e vaniglia."
Il tavolinetto era invaso da coppette di gelato. Piccola era in imbarazzo, mentre Zero invece, le stava dicendo.
"Coraggio, scegli quella che vuoi. Non mi hai detto i tuoi gusti e, per non sbagliare, ho portato tutti quelli che c'erano. Puoi anche mangiarli tutti, se vuoi."
"Grazie, che gentile..." rispose Piccola, arrossendo. Zero quel giorno era proprio diverso dal solito. Piccola prese il cucchiaino e cominciò a guardare i tre gelati, cercando di decidere da dove cominciare e, intanto, balbettava. "Sei veramente gentile, considerando quello che ti abbiamo fatto passare, nei giorni scorsi."
(Ecco, l'ho detto, pensò. Speriamo che non si arrabbi a ripensarci).
Quando alzò gli occhi per controllare, si accorse che lui la stava fissando...
Adesso qualcun'altra continui, io ci ho messo una pezza, spero che Piccola non si arrabbi - ma non puoi cavartela sempre cadendo da qualche parte, o rotolando dalle colline, no??? Ah ahahahahah
Vampire Knight 
